Jonathan Foer è uno scrittore e saggista di origini americane.

 

Ogni autore ha un rapporto diverso con i lettori. Per alcuni, come me, è molto importante e gratificante confrontarsi con loro e sapere cosa pensano delle mie opere. Io pubblico libri perché voglio condividere qualcosa.

 

Foer nasce a Washington, D.C. nel 1977, figlio di un avvocato e del consigliere anziano della sinagoga Sixth & I.. Frequenta la Princeton University dove emerge la sua passione per la scrittura: vince infatti numerosi premi.

 

E il cuore mi va in pezzi, certo, in ogni momento di ogni giorno, in più pezzi di quanti compongano il mio cuore, non mi ero mai considerato di poche parole, tanto meno taciturno, anzi non avevo proprio mai pensato a tante cose, ed è cambiato tutto, la distanza che si è incuneata fra me e la mia felicità non era il mondo, non erano le bombe e le case in fiamme, ero io, il mio pensiero, il cancro di non lasciare mai la presa, l’ignoranza è forse una benedizione, non lo so, ma a pensare si soffre tanto, e ditemi, a cosa mi è servito pensare, in che grandioso luogo mi ha condotto il pensiero? Io penso, penso, penso, pensando sono uscito dalla felicità un milione di volte, e mai una volta che vi sia entrato.

 

Prima di intraprendere la carriera di scrittore, si iscrive alla Mount Sinai School of Medicine; è appunto nella letteratura che trova la sua strada: nel 2000 gli viene assegnato il premio per la narrativa dalla rivista Zoetrope: All-Story.

 

Qualche volta sono schiacciato sotto il peso di tutte le vite che non sto vivendo.

 

Durante un viaggio in Ucraina, organizzato per fare ricerche sul nonno materno, trova l’ispirazione per il suo primo romanzo, “Ogni cosa è illuminata”, dal quale viene poi tratto l’omonimo film. Con questa opera ottiene il premio National Jewish Book Award e il Guardian First Book Award.

Qualche tempo dopo dà alle stampe il suo secondo romanzo, “Molto forte, incredibilmente vicino”; anche da questo ne nasce un film, che ottiene un enorme successo.

 

Il mondo non è orribile […] ma è pieno di gente orribile!

 

Tra le successive opere di Foer troviamo “Se niente importa”, nel quale esprime la propria decisione di diventare vegetariano e denuncia le condizioni di sofferenza e le conseguenze degli allevamenti intensivi di animali, e “Tree Of Codes”, interamente realizzata ritagliando parole da un altro libro, “The street of crocodiles di Bruno Schulz”.

 

Non serve né un filosofo, né un religioso per capire quanto soffrano gli animali. Basta esser uomini per capire cosa capita in quei luoghi.

 

Nel 2016 viene pubblicato “Eccomi”.

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