Luis Sepúlveda è stato uno scrittore, poeta, sceneggiatore e giornalista di origine cilena, il cui nome è associato al romanzo “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, un racconto che ha accompagnato la vita di moltissimi adolescenti.

 

I miei sogni sono irrinunciabili, sono ostinati, testardi e resistenti.

 

Luis nasce in Cile nel 1949 in una famiglia che, fin da prima che lui stesso nascesse, vive in un clima teso fatto dissidenze politiche e fughe (Sepúlveda stesso nasce in una camera d’albergo mentre i suoi genitori erano in fuga a causa di una denuncia di carattere politico da parte del nonno materno).

 

 

[…] gente che conosceva la durezza della vita e perciò si godeva quello che aveva con invidiabile passione.

 

La sua passione per la scrittura compare precocemente: fin dagli anni scolastici, Luis si dedica infatti alla stesura di poesie e racconti e, ancora adolescente, inizia a lavorare come redattore per il quotidiano Clarín. Il suo primo libro, “Crónicas de Pedro Nadie”, è una raccolta di racconti che non solo gli valse il Premio Casa de las Americas, ma anche una borsa di studio a Mosca.

 

Sapeva leggere. Fu la scoperta più importante di tutta la sua vita. Sapeva leggere. Possedeva l’antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia. Sapeva leggere.

 

Dopo questa esperienza lontano da casa ne susseguono diverse in svariati luoghi; non sono solo la letteratura e la politica a riempire la sua vita: tornato in Cile, infatti, Sepúlveda ottiene il diploma di regista teatrale e mette in scena alcuni allestimenti teatrali, senza mai abbandonare la scrittura.

 

 

È questa determinazione a fare di te una ribelle.

 

A causa di alcuni eventi politici, Sepúlveda venne arrestato per ben due volte, fino ad essere condannato all’esilio di 8 anni: anziché dirigersi in Svezia, Luis prima si reca in Brasile, poi in Paraguay, infine si stabilisce in Ecuador, ospite di un amico; qui riprende le sue attività teatrali e, unitosi ad una spedizione dell’Unesco, vive a stretto contatto con i nativi americani per alcuni mesi.

 

Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso.

 

Nel 1978 si trasferisce in Europa, precisamente ad Amburgo, dove lavora come giornalista; si sposta quindi in Francia, dove acquisisce la cittadinanza francese. Tra i suoi interessi spiccano anche quelli legati all’ecologia: prende addirittura parte ad una spedizione di Greenpeace.

 

Vola solo chi osa farlo.

 

È grazie al romanzo “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”, pubblicato in Spagna nel 1989, che Sepúlveda conquista la scena letteraria. Continua poi a scrivere diversi raccolte di racconti e libri di viaggio; uno dei suoi libri più famosi è “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, il racconto di un’amicizia che si arricchisce (e ne fa il proprio punto di forza) delle diversità dei suoi protagonisti.

 

È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile.

 

Sepúlveda si ammala nel febbraio 2020 a causa del SARS-CoV-2, proprio mentre era ospite al festival letterario del Correntes d’Escritas in Portogallo. Ricoverato all’Hospital di Oviedo, la sua degenza ospedaliera provoca grande preoccupazione tra i lettori di tutto il mondo, che ricevono la triste notizia della sua scomparsa il 16 aprile 2020.

 

Per tutto il tempo – lungo o breve, non importa, perché la vita si misura dall’intensità con cui si vive.

 

Ci lascia un grande scrittore e un grande uomo, che sempre si batté per gli ideali in cui credeva.

Grazie Luis per tutto ciò che ci hai donato.

“Tornerà alla terra a cui appartiene”, così si è espressa la poetessa Carmen Yáñez, moglie di Luis.

Verrà riportato a sud, sulle coste cilene del Pacifico, dove ne verranno disperse le ceneri, proprio nelle acque che Juan Belmonte, il personaggio a cui nei romanzi aveva affidato la sua memoria, osservava ogni mattina.

 

Quando vide la mia tristezza lei voleva restare, ma era scritto che quella notte avrei perso il suo amore.

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