Sholem Aleichem è stato uno scrittore statunitense, autore di romanzi e novelle in ebraico e in lingua yiddish.

 

Sholem Naumovich Rabinovich, nato nel 1859 da una povera famiglia ebraico-ucraina, inizia sin da piccolo ad avvicinarsi alla scrittura e a soli 15 anni decide di riscrivere in ebraico il romanzo “Robinson Crusoe”.

Inizia ad utilizzare lo pseudonimo Sholem Aleichem, che deriva dal saluto “la pace sia con te”.

Conclusi gli studi, inizia a lavorare come insegnante privato e prosegue con la carriera di scrittore, pubblicando numerosissime opere in yiddish, divenendo il punto di riferimento della letteratura yiddish; egli fu anche il primo a scrivere libri per bambini in questa lingua. Tema ricorrente dei suoi scritti è la vita degli ebrei nelle comunità dell’Europa dell’est e negli Stati Uniti.

 

La vita è un sogno per il saggio, un gioco per lo stupido, una commedia per il ricco e una tragedia per il povero.

 

Oltre a scrivere direttamente, promuove le opere di altri scrittori yiddish, pubblicando ad esempio “La biblioteca popolare yiddish”.

Collabora anche con giornali e periodici russi e, nel 1904, pubblica “Aiuto: Un’antologia per la Letteratura e l’Arte”; traduce 3 storie inviategli da Tolstoj e i testi di Chekhov.

Costretto l’anno successivo ad abbandonare la Russia a causa dei pogrom, si trasferisce dapprima a New York e successivamente a Ginevra, raggiungendo la sua famiglia.

Colpito da tubercolosi e costretto ad una lunga convalescenza, si dedicherà alla stesura della sua autobiografia.

 

Non importa quanto male vadano le cose, tu devi continuare a vivere, anche se la cosa ti uccide.

 

Nel 1914 suo figlio Misha, colpito anch’egli dalla stessa malattia del padre, muore, provocando in Sholem Aleichem una grave depressione; lui stesso morirà 2 anni dopo a New York.

 

Fate che il mio nome sia ricordato con il riso o non ricordatelo affatto.

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