Ivan Sergeevič Turgenev è stato uno scrittore e drammaturgo russo, autore del capolavoro “Padri e figli”, capace di analizzare la struttura familiare russa.

 

La felicità è come la salute: se non te ne accorgi, vuol dire che c’è.

 

Turgenev nasce nel 1818 in una famiglia agiata ad Orël. Morto il padre, lui e il fratello vengono accuditi dalla madre Varvara Petrovna Lutovinova, ricca proprietaria terriera.

Frequenta l’università di Mosca e poi quella di San Pietroburgo e studia letteratura russa e filologia, per poi proseguire gli studi di Storia e Filosofia presso Berlino.

 

La gente dà buoni consigli se non può più dare il cattivo esempio.

 

La cultura europea lo colpisce talmente tanto che, tornato in patria, porta gli ideali filo-occidentali secondo i quali la Russia sarebbe potuta progredire seguendo le orme occidentali.

Inizia anche a comporre i suoi primi lavori, ben accolti da uno dei critici letterari più importanti dell’epoca, Belinskij.

 

Nel mentre che vive, l’uomo non ha sentimento della propria vita; deve passare un po’ di tempo perché essa, al pari di un suono, gli si renda udibile.

 

Turgenev riuscì ad ottenere successo grazie all’opera “Memorie di un cacciatore”, basata sulle osservazioni fatte da lui stesso durante le sue battute di caccia a uccelli e lepri.

Nel 1852 pubblica il necrologio in onore del suo idolo Gogol’, nonostante la censura glielo avesse impedito, e ciò gli costò l’incarcerazione per un mese e l’esilio per due anni.

 

Non mi conformo all’opinione di nessun uomo: ne ho qualcuna per conto mio.

 

Pubblica poi “Un nido di nobili” e “Alla vigilia”, romanzi che prendono di mira l’uomo idealista solo a parole, ma inetto nella pratica, definito “uomo superfluo”.

Il suo capolavoro indiscusso è rappresentato dal romanzo “Padri e figli”, pubblicato nel 1862, in cui ritroviamo le idee rivoluzionarie che iniziavano a diffondersi in Russia; l’opera fu accolta da un’aspra critica, che portò Turgenev a ridurre drasticamente la sua produzione letteraria a causa del deludente riscontro da parte del pubblico.

 

Se aspettiamo il momento in cui tutto, assolutamente tutto è pronto, non inizieremo mai.

 

Viaggiò molto e rimase spesso lontano dalla sua terra; destinazioni predilette furono Baden-Baden e Parigi. Fu molto amico di alcuni letterati come Flaubert, Tolstoj e Dostoevskij (quest’ultimi aiutati economicamente da Turgenev).

In Inghilterra ottenne la laurea ad honorem in legge dall’Università di Oxford.

Turgenev non si sposò mai, ma ebbe una figlia da una domestica.

 

Vuoi essere felice? Impara prima a soffrire.

 

Le ultime opere si incentrano maggiormente sull’analisi psicologica dei personaggi e vengono raccolte in tre volumi.

Morì a Bougival nel 1883.

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