Scrittore francese dell’Ottocento, Jules Verne ha fatto sognare milioni di ragazzi con i suoi racconti avventurosi, tra i quali i più amati “Ventimila leghe sotto i mari”, “Viaggio al centro della Terra”, “Il giro del mondo in ottanta giorni”.

Jules Verne nasce nel 1828 a Nantes, figlio di una famiglia borghese. La sua indole avventurosa emerge fin da subito: a soli undici anni cerca di imbarcarsi su una nave diretta verso le Indie per procurarsi una collana di coralli da donare alla cugina, ma il piano fallì perché il padre riuscì a ritrovarlo.

Miei cari ascoltatori, a stare a sentire certi cervelli limitati (mai aggettivo è stato più adatto), l’umanità sarebbe rinchiusa in un cerchio di Popilio che mai essa riuscirebbe a superare, essendo condannata a vegetare su questo globo senza alcuna speranza di slanciarsi un giorno negli spazi planetari! Sciocchezze! Si andrà sulla Luna e poi sui pianeti e sulle stelle come oggi si va da Liverpool a New York, facilmente, rapidamente, sicuramente, e l’oceano atmosferico sarà tra breve attraversato come gli oceani terrestri. La distanza non è che una parola relativa, e finirà per essere ridotta a zero.

Con quest’ultimo ci furono non pochi contrasti a causa della passione letteraria di Jules: il padre, infatti, lo voleva avvocato, mentre egli preferiva dedicarsi alla stesura delle sue opere, le prime delle quali furono poemi e tragedie in versi. Tuttavia portò a termine gli studi di giurisprudenza a Parigi; qui instaurò molte amicizie con personaggi illustri dei circoli letterari più frequentati del periodo.

jules-verneÈ nel 1850 che abbandona definitivamente la carriera impostagli dal padre per dedicarsi a tempo pieno alla sua vera passione: comincia a scrivere libretti per operette, tragedie e commedie per il teatro. Il successo arriva con la pubblicazione di una raccolta di racconti, “Cinque settimane in pallone”.

Era un uomo che doveva aver viaggiato dappertutto, per lo meno con la mente.

L’ispirazione per molte delle sue opere (62 romanzi e una ventina di novelle) arrivò grazie ai suoi numerosi viaggi ed esperienze. Oltre a dedicarsi alla letteratura, riuscì a raccogliere moltissimi dati scientifici in diversi campi (geografia, chimica e fisica, zoologia…); completò addirittura un’opera geografica.

 

Non sono i nuovi continenti che occorrono alla terra, ma gli uomini nuovi!

Nel 1886 iniziò il periodo che egli stesso definì “periodo nero”: molti dei suoi cari e dei suoi amici morirono; i problemi familiari gli causano una profonda nevrosi e Verne viene addirittura colpito da una paralisi alle gambe che lo costringe sulla sedia a rotelle fino alla fine. Tutto questo ebbe conseguenze su tematiche e stile delle sue opere, che divennero sempre più pessimistiche e complesse.

Jules Verne muore nel 1905, terribilmente sofferente a causa del diabete.

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