Recensione di Rivetti Manuela.

 

Un thriller psicologico dove l’arte è protagonista indiscussa.

 

Da quando ho messo piede al museo mi accarezzano strane percezioni, sempre più tangibili, sommate al mio stato d’animo già incupito.

 

Cristina Greco, ragazza insicura che soffre di attacchi di panico, è curatrice d’arte al Museo Castromediano di Lecce e vive perennemente tra il sogno e la realtà. Originaria del basso Salento, luogo di tradizioni e storie antiche, ha lasciato il paese natale per trasferirsi in città. Gli studi d’arte all’università, un lavoro precario presso un museo, le difficoltà sentimentali, sono alcune delle situazioni e degli stati d’animo che l’autrice Antonella Tamiano racconta in questo libro.

 

 Percepisco uno strano disagio, un brivido gelido mi percorre la schiena, forse ho preso troppo freddo.

 

L’amica Susanna Tari, ragazza di ventisette anni, piena di sogni e speranze per il futuro, viene ritrovata senza vita, riversa in una pozza di sangue, in una delle sale del museo dove lavora Cristina. Questa vicenda fa sgretolare le poche certezze e punti fermi che quest’ultima ha nella sua vita.

 

Ti devo parlare, è urgente, mi fido solo di te!

 

Un messaggio vocale, poche semplici parole che riecheggiano nella mente della protagonista, che risuonano come un martello pneumatico nella testa della ragazza. I maledetti sensi di colpa la attanagliano. Il cuore strozzato, come preso in una morsa. Le voci, le sensazioni, quei sogni strani che spezzano le sue notti.

L’incontro con Fabrizio Murelli è devastante. Vicecommissario che lavora per consegnare il responsabile alla Legge, genererà in Cristina sensazioni e sentimenti nuovi.

 

Mi sento travolta da un’ondata di calore, sento il cuore bloccarsi di colpo. Non capita spesso che mi lasci affascinare così facilmente da uno sconosciuto.

 

Pierluca De Santis, ragazzo pazzamente innamorato di Cristina; Mattia Giordano, l’ex che provoca in lei un misto di rabbia, tristezza e affezione; Cassandra Lorenzi, responsabile del museo, donna arrogante e presuntuosa; ed infine Giorgio Saponare, uomo mite, con modi sempre cordiali e garbati. Questi sono alcuni dei principali protagonisti della storia. Ogni personaggio viene descritto con grande maestria e abilità.

I sentimenti, le percezioni e le sensazioni di Cristina, così come il suo intuito e la ritrovata determinazione, saranno gli elementi fondamentali che permetteranno di risolvere il caso.

 

Intorno a questo tavolo c’è un forte sentimento che ci unisce, quel luogo dell’umano dove ritrovarsi a prescindere dalle distanze di ogni natura.

 

Il dramma dell’omicidio viene narrato dall’autrice tramite le paure, i timori, i presentimenti di Cristina. E sono proprio queste sue paure ad essere sconfitte una volta per tutte. Cristina ritrova la fiducia in sé stessa, quella determinazione che serve per prendere decisioni importanti della vita, per scegliere la strada giusta ai bivi che ognuno di noi incontra, quella fermezza per ritrovare vecchie unioni che sembravano ormai perdute, e per scoprirne di nuove.

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