Recensione Chiara Pibiri

Xavi, malato di fibromialgia, viene lasciato dalla moglie e dal figlio. Tutti questi eventi lo portano a prendere una decisione: togliersi la vita.

 

Non è un compito facile uccidere qualcuno. Figuriamoci l’uomo che ho dentro. Forse chiamarlo così è troppo. Sì, perché si è svuotato poco a poco col passar degli anni. È stato abbandonato da tutti gli ideali, dal buon senso e dall’amore. Ora ne rimane solo un involucro. A cosa serve uno così?

 

 

Al fatidico momento però manca il coraggio di compiere quel gesto estremo e così, tornando all’aperto per respirare nuovamente una boccata d’aria rigeneratrice, incontra gli Indignatos, ed è in quel momento che prende la decisione di infilarsi nel loro accampamento.

 

Non fu per soddisfare la curiosità su cosa avesse mosso gli Indignatos a occupare la piazza che Xavi si infilò nell’accampamento, non fu nemmeno per cercare di sconfiggere quella sensazione di solitudine con cui conviveva, ma fu inconsciamente per trovare una nuova ispirazione o ritrovare vecchi ideali, o semplicemente per spegnere la mente.

 

In mezzo alla folla e ascoltando gli altri e se stesso, Xavi riesce a ritrovare la propria serenità e un senso alla sua vita, lasciando alle spalle il passato.

 

In fondo era quello che cercava, fuggire dalle sue difficoltà, scrollarsi di dosso le sue rogne. Anche quei manifestanti portavano le loro croci, ma non soccombevano sotto il loro peso.

 

Questo però porta Xavi a ritrovarsi contro i principali esponenti degli Indignatos che lo porteranno a fare cose contro la sua volontà…

Biografia

Samuele Arba nasce in Sardegna nel 1978, è autore di due dischi di canzone d’autore e di una raccolta di storie brevi. Esordisce con il romanzo in spagnolo intitolato “J.P. Pawloski”. Pubblica Un uomo qualunque nel 2019 con la casa editrice Biplane Edizioni.

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