Recensione di Rivetti Manuela

 

Si staglia nitido sull’orizzonte.

L’azzurro del Tirreno, sullo sfondo, a ovest, e la macchia mediterranea delle colline metallifere a est.

All’occhio del passante quasi sempre sfugge il bianco della strada sterrata, delle poche curve che rapide conducono alla sommità e altrettanto spesso sfugge il nero metallo del cancello che apre la via alla grande casa bianca.

 

Inizia così il romanzo La grande Casa Bianca. Un turbinio di personaggi, volti oscuri e presenze strane che irrompono nella vita tranquilla dei protagonisti. Sullo sfondo uno scorcio dell’Italia, tra il mar Tirreno e i monti: una casa su Colle Nitti, un luogo immerso nella boscaglia con un’irta stradina che si arrampica fino ad arrivare alla villa, circondata dal suo recondito giardino custode di arcani segreti ed entità misteriose.

Il romanzo porta il lettore in un viaggio unico, un thriller esoterico che racconta la storia di una famiglia, di segreti e poteri tramandati di generazione in generazione.

Protagonisti sono Alberto Assani, classe 1940, il fratello più giovane Gabriele e la moglie Melissa, che lo accompagneranno e lo sosterranno nella sua avventura. Ci sono i figli Alessandro e Marco, e i nipoti Marta e Filippo. Il padre Enzo, ma soprattutto la madre Mayda, imprigionata nella gabbia della depressione, sono i custodi di un antico enigma che dal passato si ripresenta per spezzare la quiete familiare di Alberto, Gabriele e Melissa, in una Toscana misteriosa ed incantata.

 

Immerso in questa atmosfera onirica carica di minaccia, inconsapevolmente, aprì la porta finestra e si avviò in giardino, come se quelle creature misteriose lo stessero chiamando.

 

Sul retro della casa un giardino, luogo proibito dalla mamma Mayda, limitato da una staccionata interrotta solo da un cancelletto sempre chiuso. Da qui si diparte un grande tratto della macchia mediterranea con radi e bassi cespugli, e infine un fitto bosco di pini marittimi. Ed è proprio in questo giardino che nel presente irrompono le anime che avevano turbato il giovane Alberto nel passato. Ombre lunghe, statue di cera illuminate solo dalla luce della luna.

 

Un viaggio pieno di incognite, e con un solo scopo chiaro, e cioè riportare la normalità nella loro vita e soprattutto nella grande Casa bianca che tanta parte ne rappresentava.

 

Alberto e Gabriele saranno costretti ad intraprendere un viaggio per scoprire un passato oscuro ad entrambi e sentirsi ancora di più legati da un amore fraterno senza limiti e confini. Con due zaini militari equipaggiati di tutto l’occorrente dovranno dipanare la matassa e far risplendere il sole per far ritornare il sereno nei loro animi. L’apporto spirituale di Frank il medium, Elena la sua collaboratrice e il piccolo cane Rudy sarà fondamentale per arrivare alla meta.

 

Si trattava di una mappa, i tratti in inchiostro nero, in alcuni punti, sbiadito dal tempo, le linee tratteggiate sfumavano al blu, un’unica parola campeggiava chiara, anche se indecifrabile “ALTRAGA”.

 

 

Il lettore alla fine riuscirà a comprendere la chiave di tutto il romanzo e diventerà consapevole che, per combattere ed arginare non solo il male, ma anche semplicemente le avversità e difficoltà della vita quotidiana, ciò che veramente conta è circondarsi di persone a cui voler bene e che ci vogliano bene, pervadere la vita di legami, alimentare ogni giorno i rapporti e stringere amicizie e relazioni, dare agli altri tanto amore, vero e unico motore della nostra esistenza.

 

Quella sera di maggio, appoggiandosi al suo bastone da passeggio attraversò lento il giardino, indugiando nella sera tiepida, ammirando la sterminata distesa di stelle che lo sovrastava.

Fiutò il maestrale…chiuse gli occhi e si immaginò, come tanti anni prima, sul grande masso, che ormai non aveva più la forza di scalare, nascosto negli arbusti fuori dal cancello della tenuta.

E ricordò…

 

BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Maurizio Gramolini nasce a Milano nel 1958, razza mista tosco-marchigian-piemontese bordata di svizzero.
Da sempre grande lettore, afferma che scrivere lo ha sempre divertito, infatti, dalle elementari alle medie, i suoi temi venivano regolarmente pubblicati sui vari giornalini scolastici. Al Liceo no, pare fosse antipatico all’insegnante d’italiano.
Ha tentato le prime pubblicazioni incoraggiato dalla moglie e, dopo che alcuni suoi racconti erano stati selezionati in qualche concorso letterario, ha ritenuto giusto fargliela pagare scrivendo un romanzo di cui lei è coprotagonista/ così impara.
Lavora in un’azienda televisiva occupandosi di tutt’altro che scrivere romanzi o qualsivoglia altro afflato artistico.
Appassionato e rumoroso strimpellatore di chitarra, ama l’hard rock e il rock blues anni ’70 al punto tale da aver costretto uno dei figli a imparare a suonare la batteria per mettere insieme una band ancora oggi in attività.

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