Quando la bellezza e l’amor proprio sopraffanno l’uomo e ne fanno una creatura priva di pietà e sentimenti; quando l’apparire diventa più importante dell’essere; quando il tempo che passa risulta il nemico più temibile e l’ostacolo più pericoloso; quando la luce di un sorriso viene oscurata dal ghigno della malvagità…

 

 

Noi, invece, non torniamo mai alla nostra giovinezza. […] Degeneriamo in repellenti fantocci, perseguitati dal ricordo delle passioni di cui abbiamo avuto paura e delle squisite tentazioni alle quali non abbiamo avuto coraggio di cedere. Non c’è proprio nulla al mondo che valga la giovinezza.

 

Dorian Gray ci trasporta in quelle che sono le pieghe più infide dell’uomo, negli angoli più reconditi dell’animo, nelle sfumature tenute nascoste e celate nel più profondo del nostro cuore, mascherate dall’ipocrisia di apparire migliori di ciò che si è.

 

Molte persone muoiono per il dilagare di una sorta di buon senso e si accorgono troppo tardi che le sole cose che non si rimpiangono mai sono le proprie pazzie.

 

Il giovane Dorian, spirito sensibile e raffinato, soggiogato dai discorsi cinici di Lord Henry, riconosce se stesso e la sua perfezione nel bellissimo dipinto dell’amico Basil, trovando in esso l’essenza propria della sua vita, l’unico modo per potersi abbandonare agli impulsi più crudeli a cui la vita lo mette dinanzi.

 

L’unico modo di sconfiggere una tentazione è cederle. Resistetele e la vostra anima si ammalerà del desiderio di ciò che vi siete negati, di quel desiderio che leggi mostruose hanno reso mostruoso e illegale.

 

Ogni azione crudele si ritorce contro quell’immagine così perfetta racchiusa in una cornice, ogni cattiveria che dovrebbe segnare il suo vero volto rimane impressa sulla tela, preservando il suo corpo da ogni effetto deleterio del tempo e dell’intenzione. Trascorrono gli anni e Dorian rimane esattamente identico a ciò che era, ma l’animo sporco non può sopravvivere a lungo.

 

Come il ritratto di un dolore, un volto senza cuore.

 

I sensi di colpa e le azioni del passato tornano a bussare alla sua porta, chiedendo il conto da pagare; nonostante una vita all’apparenza luminosa, in Dorian le tenebre abbracciano ogni cosa, inghiottendo tutto ciò che trovano sul proprio percorso; e così il giovane e bellissimo uomo, col viso da ragazzo e l’esistenza tormentata, dovrà confrontarsi con se stesso per porre fine a tutto e non rischiare di cadere nella pazzia totale.

 

Così accade alle persone delicate e troppo complesse. Le passioni le schiacciano con la loro violenza e ne vengono a loro volta schiacciate. O arrivano a distruggere l’individuo o periscono esse stesse.

 

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