Il dottor Anders Jonasson, nel cuore della notte, viene svegliato da un’infermiera per far fronte ad una emergenza: una ragazza mingherlina, portata d’urgenza in ospedale, con diverse ferite e una pallottola nel cervello da rimuovere.

Contemporaneamente un altro uomo viene trasportato in ospedale, il cranio fratturato da un colpo di accetta.

 

Ospedale, pensò immediatamente. Cosa ci faccio qui? Si sentiva completamente sfinita.

 

Lisbeth Salander si risveglia in terapia intensiva. Su di lei gravi capi d’accusa si susseguono uno dopo l’altro, come i diversi omicidi dei mesi precedenti e il tentato omicidio di Zalachenko. In sua difesa, un gruppo di persone, guidate in primis dal giornalista Mikael Blomkvist, deciso a pubblicare la verità, a qualsiasi prezzo essa abbia.

 

 

“Nessun essere umano può evitare di innamorarsi” aveva replicato lui. “Tanti lo negano, ma l’amicizia probabilmente è la forma più comune di amore.”

 

A pochi passi da lei, qualche camera più in là, Zalachenko, suo padre, la tiene sotto controllo, avvicinandosi di soppiatto nel cuore della notte, pronto a portare a compimento il suo obiettivo; ma, dopo qualche giorno, a complicare ulteriormente la situazione è un misterioso uomo, scambiato erroneamente per un pazzo qualsiasi, che spara un colpo di pistola dritto contro Zalachenko, per poi puntare la pistola contro se stesso.

Qualcosa di molto più grandi di tutti loro però architetta dietro le quinte uno spettacolo che coinvolge le più alte sfere politiche e la Säpo stessa, un piano diabolico per non far emergere segreti compromettenti del passato, vicende che, in qualche modo, hanno influito sulla vita di Lisbeth, relegandola per tutta la sua infanzia e adolescenza in un mondo fatto di soprusi e ingiustizie.

 

Il suo nome è Lisbeth Salander e la Svezia ha imparato a conoscerla attraverso le conferenze stampa della polizia e gli articoli dei giornali della sera. Ha ventisette anni ed è alta un metro e cinquanta. E’ stata descritta come psicopatica, assassina e lesbica satanista. Non c’è limite alle fantasie che sono state vendute al pubblico su di lei. In questo numero, Millennium racconta come funzionari statali abbiano cospirato contro Lisbeth Salander per proteggere un assassino patologicamente malato.

 

Le indagini proseguono su una doppia strada: quella ufficiale, guidata dalla polizia, e quella ufficiosa, dove Mikael, aiutato in remoto dalla stessa Lisbeth, riesce a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle per fare luce sulle verità nascoste e insabbiate così scrupolosamente, verità che faranno tremare il governo, i servizi segreti di sicurezza e l’intero paese.

 

“A ben vedere, questa storia non tratta tanto di spie e gruppi deviati dei servizi segreti quanto di comune violenza contro le donne e di uomini che la rendono possibile.”

 

Seguita dall’avvocato Annika Giannini, nonché sorella di Blomkvist, Lisbeth, per la prima volta nella sua vita, trova un motivo per fidarsi di qualcuno e, con coraggio, decide di raccontare la sua storia, la vera storia di Lisbeth Salander, rivelata durante il processo ricco di colpi di scena in cui, da principale accusata, la ragazza ne uscirà finalmente libera.

 

Si fidava di lui. Tutto d’un tratto si decise. Era ridicolo fingere che lui non esistesse. Vederlo non le faceva più male. Aprì del tutto la porta e lo fece entrare di nuovo nella sua vita.

 

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata