Nata in Cile nel 1951, Marcela Serrano è una delle voci più apprezzate del mondo letterario sudamericano, figlia d’arte (la madre, infatti, è la scrittrice di romanzi Elisa Pérez Walker e il padre, invece, il saggista Horacio Serrano), quarta di cinque sorelle, trascorre qualche anno della sua vita in Italia, a Roma, costretta a trasferirsi a causa del golpe militare cileno del 1973, dove rientrerà qualche anno dopo.

L’arte continua ad accompagnarla nel corso della sua vita: studia infatti Belle Arti conseguendo il diploma in incisione; lavora poi nel campo delle arti visive, dedicandosi ad una delle tematiche a lei più care: l’universo femminile. È proprio grazie ad un lavoro sulle donne cilene che vince il premio del Museo delle Belle Arti.

serrano

Credo che la letteratura sia “il braccio estetico” dell’inconscio e della natura umana.

La scrittura arriva nella sua vita solo più tardi: il primo romanzo, “Noi che ci vogliamo così bene”, viene edito nel 1991, ottenendo diversi premi, per esempio il Premio Feria del Libro de Guadalajara, il Premio Sor Juana Inés de la Cruz e addirittura il premio di una casa editrice francese, come miglior romanzo ispanoamericano scritto da mano femminile.

È vero, erano passati dieci anni ed eravamo ancora lì, tutte e quattro, sempre noi quattro. Più grandi, più vecchie, più ferite, più sagge. E il lago, a farci da testimone. Di cosa? Non lo so… Di tutto. Racconti, discussioni, lacrime, risa .Chiusure. (Noi che ci vogliamo così bene)

Numerose sono le pubblicazioni successive, tra le più significative abbiamo il giallo “Nostra signora della solitudine”, “Quel che c’è nel mio cuore”, i racconti “Un mundo raro”, il romanzo “L’albergo delle donne tristi”.

La solitudine, percepita in ogni suo aspetto, è un elemento che connota l’essere donna. Una donna quando nasce avverte subito che non è un mondo a sua misura, adatto a lei e questa sensazione provoca una solitudine declinata al femminile. Tutte le donne conoscono la solitudine eppure riescono a viverla ed a interagire con essa. E questa solitudine diviene una fonte di forza che le definisce.

Per un certo periodo di tempo Marcela Serrano si trasferisce in Messico, insieme alle due figlie, essendosi sposata con Luis Maira Aguirre, ambasciatore del Cile in Messico.

Un altro grande successo è il romanzo introspettivo “Dieci donne”, dove nove donne si ritrovano a condividere, nello studio della loro psicoterapeuta, le proprie storie, ad aprire i loro cuori, narrando le ragioni personali che le hanno condotte in terapia. Una capacità incredibile di indagare l’animo femminile, le fragilità e l’indomabile forza che accompagnano la vita di ciascuna donna… questo è in grado di fare Marcela Serrano nei suoi romanzi.

marcela-serranoLe donne sono nate con un lacciuolo naturale con le emozioni, riescono a gestire molti ambiti differenti della vita eppure riescono anche a vivere con le emozioni e di emozioni. Più duttili, più flessibili, più empatici dovrebbero diventarlo anche gli uomini…

Una scrittrice donna che scrive sulle donne, affrontando con un occhio benevolo crisi interiori e passioni dirompenti, e che si rivolge alle donne con un cuore, una sensibilità e una profondità che solo le donne possono avere.

Quando scrivo non ho uno scopo, un’intenzione premeditata. Il mio unico obiettivo è la scrittura, se poi le mie lettrici riescono ad identificarsi nelle storie narrate, che sono fonte della mia immaginazione, ne sono contenta. Credo anche che il mio pubblico sia prettamente femminile perché gli uomini non sembrano, anche nel quotidiano, interessati a quanto realmente accade alle donne e quindi come potrebbero esserlo a pagine in cui si scrive di donne, si scrive l’essere donna.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata