Victor Hugo, considerato il padre del Romanticismo francese, è stato uno scrittore, poeta, e drammaturgo.

 

Alla gente non manca la forza, ma la volontà.

 

Hugo nasce nel 1802 a Besançon; dopo un breve periodo in Italia, in Francia frequenta il Politecnico, ma abbandona gli studi tecnici per dedicarsi alla sua vera passione, la letteratura. Fin da giovanissimo si cimenta nella stesura di varie opere, come ad esempio le “Odi”, “Odi e poesie diverse” e “Odi e ballate”, ottenendo addirittura una rendita cospicua da parte del re di Francia Luigi XVIII.

 

Un uomo non è pigro se è assorto nei propri pensieri; esiste un lavoro visibile ed uno invisibile.

 

L’anno fondamentale è il 1827: Hugo compone il dramma storico “Cromwell”, nella cui prefazione emerge quello che diventerà il manifesto del Romanticismo; qui si oppone alle convenzione letterarie classiche, come ad esempio le unità di tempo e di luogo aristoteliche o l’obbligo di escludere parole o eventi di carattere umile e volgare.

 

Una fede: quanto è di più necessario all’uomo. Disgraziato colui che non crede in nulla.

 

Tutte queste teorie vengono espresse nel dramma “Hernani” del 1830, data che viene convenzionalmente considerata l’inizio del movimento Romantico. Il dramma otterrà un enorme successo e sarà così fondamentale nel dibattito che verrà ricordato come la “bataille d’Hernani”.

 

La vita senza tenerezza e senza amore non era che un macchinario non oliato, pieno di cigolìi e di strappi.

 

Hugo inizia, da questo momento in poi e nonostante le tragedie familiari che lo colpiscono, a produrre numerose opere: drammi come “Ruy Blas”, romanzi come “Notre-Dame de Paris” e raccolte poetiche come “Le foglie d’autunno” e “I canti del crepuscolo”.

 

Fissa il tuo cane negli occhi e tenta ancora di affermare che gli animali non hanno un’anima.

 

A seguito della perdita di una delle figlie, Hugo cade in una grave depressione che lo terrà lontano dalla ribalta per dieci anni; si dedica nel frattempo all’attività politica, anche questa travolta negativamente dall’arrivo di Napoleone. Hugo rimarrà fedele ad un governo liberale e comporrà numerosi scritti contro la tirannia del despota, che lo costringono all’esilio a Guernsey.

 

Spesso ci sono più cose naufragate in fondo a un’anima che in fondo al mare.

 

Riprende quindi l’attività letteraria, caratterizzata per lo più dalla satira politica, come ad esempio vediamo nella raccolta “I castighi”. Scrive anche “La leggenda dei secoli”, un percorso della storia dell’umanità dalla Genesi al XIX secolo. Uno dei suoi capolavori è il romanzo “I miserabili”, pubblicato nel 1862.

 

Quando due anime infine si sono trovate, si sono scoperte compatibili e complementari, hanno compreso di essere fatte l’una per l’altra, di essere, dunque, simili, si stabilisce tra loro per sempre un legame, ardente e puro, proprio come loro, un legame che inizia sulla terra e continua per sempre nei cieli… È questo l’amore che tu ispiri in me.

 

Hugo può finalmente rientrare in patria con la caduta di Napoleone III nel 1870; qui riprende l’attività letteraria pubblicando il romanzo “Novantatré” e alcune raccolte poetiche.

Nel 1878 viene colpito da congestione cerebrale e, qualche anno dopo, nel 1885, Victor Hugo muore.

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