Carlo Emilio Gadda è stato uno scrittore e poeta, importante autore del Novecento grazie al suo sperimentale utilizzo di linguaggi diversi all’interno delle sue opere.

 

È spiacevole dover parlare di avvenimenti spiacevoli: ma la chiarezza è la prima qualità di un racconto.

 

Carlo Emilio Gadda nasce a Milano nel 1893 in una famiglia borghese che però deve affrontare ad un certo punto il dissesto economico. Dopo aver conseguito il diploma al Liceo Classico Parini, è costretto, per volontà materna, ad iscriversi alla facoltà di Ingegneria Elettrotecnica.

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, parte come volontario, ma, dopo la sconfitta di Caporetto, viene imprigionato; durante questo periodo scrive un diario, “Giornale di guerra e di prigionia”, dove denuncia l’incompetenza di chi aveva condotto la guerra e la tragica situazione in cui vivevano i prigionieri.

 

Se un’idea è più moderna di un’altra è segno che non sono immortali né l’una né l’altra.

 

Nonostante la laurea ingegneristica, decide di iscriversi a Filosofia per dedicarsi finalmente alle sue passioni. Inizia quindi a comporre romanzi e saggi, come ad esempio “Racconto italiano di ignoto del Novecento”, dove parla delle caratteristiche del romanzo, o il trattato filosofico “Meditazione milanese”.

Oltre a collaborare con il quotidiano “L’ambrosiano”, pubblica raccolte di racconti quali “La Madonna dei filosofi” e “Il castello di Udine”. A seguito della morte della madre, inizia a comporre il romanzo “La cognizione del dolore”. Pubblica poi la raccolta di racconti satirici di ambientazione milanese intitolata “L’Adalgisa”.

 

L’attimo della dolce angoscia fuggiva, oh, che altro può fare un attimo? Ma il succedente gli succedeva.

 

Trasferitosi a Roma, inizia a lavorare per la RAI, oltre a diventare uno degli scrittori più importanti del periodo; dà alle stampe “Il primo libro delle favole” e, successivamente, “Novelle del ducato in fiamme”, con cui vince il premio Viareggio.

Nel 1957 viene pubblicato “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana”, un romanzo giallo di ambientazione fascista. Tra le ultime opere di Gadda troviamo il saggio “Eros e Priapo”, di stampo antifascista, e “La meccanica”, romanzo scritto molti anni prima.

Gadda muore nel 1973 a Roma.

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