In poche ore nel mondo della cultura si sono spente due luci che hanno segnato inevitabilmente gli ultimi anni di tutti noi.
Mi sembra doveroso rendere omaggio, da parte di tutti noi, a questi due grandi della letteratura.

Harper Lee, scrittrice statunitense, nasce nel 1926 in Alabama; è al liceo che nasce questa sua grande passione per la letteratura inglese, intraprende anche il percorso che la porterà a diventare la scrittrice che tutti noi conosciamo, infatti dedica tutto il suo tempo libero a questa attività. Durante il periodo scolastico scrive anche per il giornale della scuola, una rivista umoristica intitolata “Rammer Jammer”.

Gli impegni universitari la distolgono dalla sua passione: si iscrive infatti alla facoltà di legge, ma essere avvocato non corrisponde ai suoi sogni, lo studio della legislazione la impegna troppo e lei quindi decide coraggiosamente di mettere da parte tutto per dedicarsi totalmente alla scrittura.

A soli 23 anni si trasferisce a New York, inseguendo le sue ambizioni. Qui ritrova l’amico d’infanzia Truman Capote e conosce il compositore Broadway Michael Martin Brown e sua moglie Joy, coloro che l’aiuteranno a realizzare ancora di più la sua vocazione: le consentono infatti di mantenersi per un anno, così che lei possa dedicare questo tempo unicamente al suo libro.

Ed è proprio in questo arco di tempo che viene alla luce il suo romanzo più celebre, Il buio oltre la siepe.

Il libro viene pubblicato nel 1960 e le regala il premio Pulitzer. Il successo non si fa attendere: da qui ne ricavano anche un film, premiato a sua volta con ben 3 Oscar.
Nel 2007 Harper viene addirittura premiata dal presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, il quale afferma che il suo libro è riuscito ad influenzare il paese in modo positive: “È stato un dono per il mondo intero. Come modello di buona scrittura e sensibilità umana questo libro verrà letto e studiato per sempre.”

Ci lascia il 19 febbraio 2016 all’età di 89 anni.

Umberto Eco nasce ad Alessandria nel 1932. La passione per gli studi classici lo accompagna fin dalla gioventù: studia infatti al liceo classico Giovanni Plana di Alessandria e si laurea poi alla facoltà di Filosofia all’università di Torino.

Inizia ben presto a collaborare con la Rai dopo aver vinto un concorso che mirava ad assumere telecronisti e funzionari. L’intento era proprio quello di svecchiare i programmi, ed è quello che riuscirono a fare Eco e colleghi, dando una nuova spinta all’ambiente culturale televisivo.

Dal 1959 al 1975 lavora come condirettore della casa editrice Bompiani. Numerosi sono i saggi che pubblica, in particolare in questo periodo produce Opera aperta, ciò che darà le basi teoriche al movimento d’avanguardia Gruppo 63.

Intraprende anche la carriera universitaria, insegnando in diverse università italiane (a Milano, Firenze, Torino, Bologna). In particolare, gli viene assegnata la cattedra di semiotica all’università di Bologna, dove diventa anche direttore dell’Istituto di Comunicazione e Spettacolo del DAMS, introducendo successivamente il corso di Scienze della Comunicazione.

E’ nel 1980 che esordisce nel mondo della narrativa, pubblicando il suo primo romanzo, probabilmente una delle sue opere più conosciute, Il nome della rosa.

Questo diventa un best-seller, tradotto in quasi 50 lingue, vende più di trenta milioni di copie, diventando fenomeno mondiale. Oltre ad aver pubblicato numerosi libri e saggi, il suo contributo alla letteratura è grande: è infatti stato uno dei primi divulgatori dell’utilizzo della tecnologia al mondo della scrittura.

Anche lui ci lascia il 19 febbraio 2016, all’età di 84 anni.

Lutti che ci colpiscono dolorosamente.
Vuoti che si aprono in un mondo culturale che forse troppo poco spesso ha la fortuna di conoscere personalità di questo spessore.
Luci che si spengono, lasciandoci nel buio.

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