Una raccolta che comprende quattro brevi racconti da leggere tutta d’un fiato, soprattutto per chi ama la scrittura ironica e umoristica di Wilde. Ed è proprio in queste narrazioni che ritroviamo il suo spirito gioviale, che ci ricorda alcune delle sue opere più amate (come ad esempio “L’importanza di chiamarsi Ernesto”), venato da insegnamenti profondi accompagnati da toni divertenti e leggeri.

1) IL DELITTO DI LORD ARTHUR SAVILE

In questo racconto Wilde mette in scena la borghesia del suo tempo, ridicolizzandone i gusti eccentrici e superficiali, mettendo in luce le mode goliardiche e i passatempi dei ricchi esponenti della società.

Durante una festa, la padrona di casa offre a tutti gli ospiti i servigi del suo chiromante, mettendo a disposizione le sue virtù divinatorie; anche Lord Arthur Savile viene coinvolto e gli viene predetta una sorte spaventosa: egli, costretto dal fato, è destinato a compiere un omicidio.

Aveva vissuto l’esistenza delicata e lussuosa di un giovane privilegiato per nascita e patrimonio, un’esistenza squisita perché libera da sordide preoccupazioni e perfetta nella sua fanciullesca noncuranza. Ed ecco che ora, per la prima volta, diventava consapevole di quel tremendo mistero che è il Destino e dell’inesorabilità del Fato.

Il senso del dovere è talmente forte che, non potendosi opporre al fato, vari sono gli stratagemmi da lui congegnati per adempiere nobilmente alla causa.

2) LA SFINGE SENZA SEGRETI

Anche in questo racconto troviamo un Wilde sardonico, in grado di giudicare con nonchalance una vita mediocre trascorsa nel tentativo di renderla particolarmente notevole. La sfinge della storia in questione non è altro che una donna bellissima, dai tratti arabeggianti, di cui si invaghisce Lord Murchison, convinto di trovarsi di fronte ad un mistero più grande di lui.

Mi dava l’impressione di un viso che nascondeva un segreto, ma se questo segreto fosse innocuo o malvagio non riuscivo a dirlo. Era una bellezza plasmata da molti misteri – una bellezza, direi, psicologica piuttosto che plastica – e il lieve sorriso appena accennato era troppo inafferrabile perché lo si potesse definire dolce.

Ma la verità è un’altra, e la vita spesso non risulta essere così emozionante come ci appare nelle nostre elucubrazioni fantastiche. Così ci si ritrova malvolentieri a dover affrontare una realtà scomoda e non all’altezza.

3) IL FANTASMA DI CANTERVILLE

Questo il racconto che regala il titolo alla raccolta, una storia che punta dritto al cuore ed emoziona grazie ai sentimenti di pietà e amore che accompagna. La famiglia Otis decide di risiedere nella villa Canterville, abbandonata da tutti coloro che provarono a viverci, a causa di un spaventoso fantasma che infesta i corridoi bui e le stanze misteriose della casa. Ad accoglierli un’inquietante macchia di sangue e ululati minacciosi nel cuore della notte.

Il fantasma però dovrà fare i conti con i dispetti dei gemelli impavidi e le angherie di tutti i componenti della famiglia, fino a quando la disperazione non lo porterà sull’orlo della fine: solo grazie all’aiuto della dolce Virginia potrà finalmente varcare la soglia tra la vita e la morte.

La morte deve essere così bella! Giacere sotto la soffice terra bruna, con i fili d’erba che ti ondeggiano sopra la testa, e ascoltare il silenzio. Non avere più ieri né domani. Dimenticare il tempo, perdonare la vita, essere in pace.

4) IL MILIONARIO MODELLO

Anche in questo breve racconto Wilde punta ad un’atmosfera carica di buoni propositi e sentimenti, dove l’aiuto reciproco, l’onestà e la generosità ne fanno da padroni e che caratterizzano il protagonista di questa storia, Hughie Erskine, tanto nobile d’animo quanto squattrinato fino al midollo. Innamorato della bella Laura Merton, è costretto all’infelicità a causa della sua povertà.

Se non si è ricchi, essere affascinanti non serve a niente. Il romanticismo è privilegio dei ricchi, non una professione da disoccupati. I poveri devono essere pratici e prosaici. E, alla fine, è meglio poter contare su una rendita sicura che su un certo charme. Sono queste le verità che a Hughie Erskine erano passate completamente inosservate.

Durante una visita al suo amico pittore, Hughie dimostra tutta la sua magnanimità quando, al cospetto di un uomo vestito di stracci, dona i suoi pochi spiccioli a quest’ultimo, senza sapere che dietro alle apparenze si cela colui che gli cambierà per sempre la vita.

“Il fantasma di Canterville e altri racconti” è uno di quei libri scorrevoli e pratici che affascinano il lettore per la loro semplicità e profondità, due facce della stessa medaglia, così consone alla scrittura di Wilde.

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