Giuseppe Parini è stato un poeta e abate italiano, uno dei più importanti scrittori neoclassicisti e illuministi italiani.

 

Parini è come uomo, a cui sanguina il cuore e che fa il viso allegro. (Francesco De Sanctis)

 

Giuseppe Parini nasce a Bosisio nel 1799; la prozia Anna Maria Parini gli permette di frequentare gli studi a condizione che il giovane venga destinato agli ordini sacerdotali. Parini pubblica la raccolta “Alcune poesie di Ripano Eupilino”, grazie alla quale viene introdotto nell’Accademia dei Trasformati, il ritrovo dei rappresentanti più influenti della cultura milanese.

Nonostante l’eredità della prozia, Parini è costretto a prestar servizio presso il duca Gabrio Serbelloni in qualità di precettore del figlio Gian Galeazzo. È in questo periodo che entra in contatto con le idee illuministe oltre che con la letteratura francese di Voltaire, Montesquieu e Rousseau, che influenzerà notevolmente le sue idee e gli scritti.

Compone il “Dialogo sopra la nobiltà”, le odi “La vita rustica” e “La impostura”. Abbandonata casa Serbelloni, diventa precettore del giovane Carlo presso la famiglia Imbonati; al giovane alunno dedicherà l’ode “L’educazione”. Continua poi a pubblicare altri versi, in forma anonima, come “Il Mattino” e “Il Mezzogiorno”, ottenendo critiche positive per entrambi e una certa notorietà, tanto da essere nominato titolare della cattedra di eloquenza presso l’Università di Parma, rifiutata dal Parini.

Ottenne addirittura la protezione del governo di Maria Teresa d’Austria e viene nominato poeta ufficiale del Regio Ducale Teatro dal conte Carlo Giuseppe di Firmian; quest’ultimo gli diede l’incarico di dirigere la “Gazzetta di Milano” e, poco tempo dopo, Parini ottenne la cattedra di eloquenza e belle arti presso le Scuole Palatine.

 

Sorge il mattino in compagnia dell’alba

dinanzi al sol che di poi grande appare

su l’estremo orizzonte a render lieti

gli animali e le piante e i campi e l’onde.

 

Continua a scrivere opere e a compilare traduzioni; inizia a comporre “Il giorno” e le “Odi”. Tra le opere più importanti ritroviamo le “odi illuministe”: tra i versi compaiono svariati termini di carattere scientifico e spesso l’intento è quello educativo, soprattutto su tematiche di attualità, come ad esempio l’inquinamento cittadino o o la prevenzione delle epidemie grazie ai progressi della scienza.

 

Se io avessi a risuscitare, io per me, prima d’ogni altra cosa, desidererei d’esser uomo dabbene, in secondo luogo d’esser uomo sano, dipoi d’esser uomo d’ingegno, quindi d’esser uomo ricco, e finalmente, quando non mi restasse più nulla a desiderare, e mi fosse pur forza di desiderare alcuna cosa, potrebbe darsi che per istanchezza io mi gettassi a desiderar d’esser uomo nobile, in quel senso che questa voce è accettata presso la moltitudine.

 

Parini muore a Milano nel 1799.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata