Edgar Allan Poe è stato uno scrittore, poeta, saggista ed editore americano, un caposaldo della letteratura statunitense, padre del racconto horror, e le sue opere sono caratterizzate da aspetti sovrannaturali e oscuri.

Gli uomini mi hanno chiamato pazzo; ma nessuno ancora ha potuto stabilire se la pazzia è o non è una suprema forma d’intelligenza.

Edgar Poe nasce nel 1809 a Boston; il padre abbandona ben presto la famiglia, mentre la madre muore di tubercolosi poco dopo; rimasto orfano, Poe viene affidato alle cure del mercante John Allan. Il giovane porta avanti i suoi studi: particolare importanza è l’educazione ricevuta al collegio di Chelsea, dove la matematica gli venne insegnata tra le tombe di un cimitero.

Sono giovane e sono poeta (se l’amore per il Bello può rendere poeti) e desidero esserlo. Io sono irrimediabilmente poeta.

Prosegue gli studi universitari e, in questo periodo, si innamora di Sarah Elmira Royste, la quale però finirà con lo sposare un altro uomo. Litiga con John Allan a causa dei suoi debiti per il gioco d’azzardo e infine, non avendo disponibilità economica, decide di arruolarsi nell’esercito americano a soli diciotto anni.

L’unico modo di conservare all’uomo la sua libertà è di essere sempre pronti a morire per essa.

Nel frattempo pubblica il suo primo libro, una raccolta di 40 componimenti, senza però suscitare grande interesse; nel 1829 abbandona l’esercito e si iscrive all’accademia per cadetti di West Point, ma i continui litigi con la famiglia adottiva lo spingono ad allontanarsi nuovamente; questo gli costerà addirittura l’accusa di negligenza di fronte alla corte marziale.

Partito per New York, riesce a pubblicare un nuovo libro di poesie, “Poems”, finanziato dagli ex compagni cadetti. Tenta la carriera di scrittore, ma i benefici economici tardano ad arrivare, dunque Poe è costretto a vivere di stenti e ad utilizzare forme di assistenza per mantenersi.

Quelli che sognano ad occhi aperti sono a conoscenza di molte cose che sfuggono a chi sogna addormentato.

Inizia a dedicarsi anche alla prosa e, nel 1833, riceve un premio per il racconto “Manoscritto trovato in una bottiglia”: il successo fa sì che venga notato da John Pendleton Kennedy, uno dei primi ammiratori, che lo finanzia nella pubblicazione delle sue opere.

Nel 1838 pubblica “Storia di Arthur Gordon Pym”, uno dei libri del terrore più importanti e, nel 1841, “I delitti della rue Morgue”, il romanzo con cui nasce il genere poliziesco e dove fa la sua prima comparsa il detective Auguste Dupin, capostipite di tutti gli altri famosi ispettori successivi. Le opere pubblicate da questo momento in poi sono numerose, nonostante i problemi con l’alcool si intensifichino a causa della malattia della moglie.

A renderlo celebre saranno “Lo scarabeo d’oro” e “Il gatto nero”, oltre che la raccolta “Il corvo e altre poesie”. La perdita prematura della moglie lo conduce verso l’ossessiva tematica della morte e verso l’abuso di droga e alcolici.

Il confine che divide la vita dalla morte è, al meglio, ombreggiato e vago. Chi potrebbe dire dove uno finisce e l’altro inizia.

Il 3 ottobre 1849 viene ritrovato in stato confusionale e malridotto per le strade di Baltimora; condotto subito in ospedale, muore pochi giorni dopo per cause misteriose.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata