Giovanissima scrittrice londinese, padre inglese e madre giamaicana, viene annoverata tra le autrici contemporanee più talentuose e apprezzate. Fin da piccola le sue passioni riguardano l’arte: amante del tip-tap da piccola, aspirante attrice di musical, fino a sognare di diventare giornalista e cantante jazz. Alla fine sarà la letteratura ad emergere tra tutte queste attività.

“Mai frequentato una scuola di scrittura creativa in vita mia. Mi fanno paura; il più delle volte sono dei gruppi di supporto per quelle persone che credono che scrivere sia terapeutico. Scrivere è l’esatto opposto della terapia. La cosa migliore, l’unico allenamento consiste nel leggere i libri degli altri.”

Ecco che Zadie Smith si iscrive all’università ed intraprende gli studi di Letteratura inglese; in questo periodo inizia a comporre i suoi primi racconti, che successivamente verranno pubblicati in una raccolta studentesca; il suo talento viene scovato da un agente letterario, il quale le propone un contratto per un romanzo.

Prima ancora di terminare la carriera universitaria, viene pubblicato il suo primo libro: “Denti bianchi”, un racconto di venti pagine che lentamente prende forma e dà vita ad un romanzo, le fa guadagnare numerosi premi e la stima del pubblico, oltre che del mondo editoriale che si litiga i diritti; il romanzo diventa immediatamente un bestseller e dà inizio ad un nuovo stile letterario chiamato realismo isterico, genere caratterizzato da personaggi maniacali e continue digressioni estranee all’intreccio.

“Volevo solo mostrare che ci sono comunità che funzionano bene. C’è tristezza per il modo in cui le tradizioni svaniscono ma volevo mostrare persone che si sforzano di capirsi l’un l’altro, nonostante le differenze culturali.”

 

“Denti bianchi” racconta l’amicizia tra due ragazzi, l’inglese Archie e il musulmano bengalese Samad, dove le vicende delle due famiglie continuano ad intrecciarsi sullo sfondo londinese, tratteggiata nelle sue tinte più realistiche e contraddittorie.

Dopo questo successo letterario Zadie affronta un piccolo blocco dello scrittore, ben presto superato con la pubblicazione della seconda opera, “L’uomo autografo”, anch’esso portatore di un grande entusiasmo nel pubblico, ma meno apprezzato dalla critica rispetto al primo lavoro. Il libro racconta la storia di un ragazzo metà cinese e metà ebreo che, dopo non aver combinato nulla per tutta la vita, decide di intraprendere la carriera di commerciante di autografi di persone famose.

Oltre a scrivere, Zadie Smith si dedica alla saggistica (scrive un saggio inerente ad alcuni scrittori del XX secolo, analizzati utilizzando un punto di vista filosofico-moraleggiante) e all’insegnamento: inizia a collaborare con diverse università, detenendo la cattedra di fiction.

L’ultima sua opera si intitola “Della bellezza”, vincitrice del premio Orange Prize, che narra degli scontri politici, razziali e generazionali tra due famiglie, dove i protagonisti sono due storici dell’arte sempre in conflitto fra loro.

“Ogni momento accade due volte: all’interno e all’esterno, e sono due storie diverse.”

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