Marguerite Duras, il cui vero nome fu Marguerite Germaine Marie Donnadieu, è stata una scrittrice francese.

 

Perché questo è ciò che vuole una donna, una madre – insegnare ai suoi figli a provare interesse per la vita. Lei sa che è più sicuro per loro interessarsi alla felicità degli altri che credere in quella propria.

 

La Duras nasce nel 1914 in Vietnam da due coloni francesi; frequenta il collegio di Saigon. La sua esperienza di vita in Indocina diventerà la base di quelli che sono i suoi romanzi. Trasferitasi in Francia per proseguire con i suoi studi, non smetterà mai di pensare al suo paese d’origine, rimpiangendolo continuamente.

 

La scrittura è l’ignoto. Prima di scrivere non si sa niente di ciò che si sta per scrivere e in piena lucidità.

 

Dopo essersi sposata, inizia a collaborare contro l’occupazione nazista compilando il Libres, un giornale che dava notizie in merito alle persone deportate nei campi di concentramento. Non mancano le tragedie: perde infatti il fratello e il figlio. Successivamente si sposerà una seconda volta, matrimonio da cui avrà un altro figlio.

 

Scrivevo tutte le mattine, ma senza un orario, mai, se non per cucinare. Sapevo quando dovevo intervenire perché il cibo bollisse o perché non si bruciasse. E anche per i libri lo sapevo. Lo giuro. Tutto, lo giuro, non ho mai mentito in un libro. E neppure nella vita. Eccetto agli uomini. Mai.

 

Il suo primo romanzo viene pubblicato nel 1942 con il titolo “Gli impudenti”, ma il successo col grande pubblico arriva solo qualche anno dopo grazie all’opera “Una diga sul Pacifico”, definito da Vittorini “il più bel romanzo francese del dopoguerra”.

Continua a pubblicare numerosi scritti e a collaborare nel mondo del cinema: uno dei suoi libri più famosi, “L’amante”, nonché vincitore del premio Goncourt, viene trasposto sulla pellicola.

 

La solitudine non la si trova, la si crea.

 

Gli ultimi anni della sua vita trascorrono in solitudine.

 

È difficile morire, a un certo momento t’accorgi che le cose della vita finiscono. È tutto.

 

Marguerite Duras muore a causa di un tumore alla gola nel 1996 a Parigi, all’età di 81 anni.

 

La storia della mia vita non esiste. Proprio non esiste. Non c’è mai un centro, non c’è un percorso, una linea. Ci sono vaste zone dove sembra che ci fosse qualcuno, ma non è vero, non c’era nessuno.

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