Carlos Ruiz Zafón nasce a Barcellona nel 1964. Porta avanti con successo gli studi in un collegio di gesuiti, per poi intraprendere la carriera in ambito pubblicitario, divenendo direttore creativo presso un’agenzia.

Nel mio mondo, le grandi speranze vivevano solo fra le pagine di un libro.

Il primo romanzo a cui si dedica è “Il principe della nebbia”, opera che presto gli procura le prime soddisfazioni: vince infatti il premio Edebé, dedicato alla letteratura per ragazzi; l’opera rientra nella trilogia, le cui successive opere sono “Il palazzo della mezzanotte” e “Le luci di Settembre”.

Il successo conseguito lo spinge a proseguire nel mondo letterario, dunque lascia il lavoro per trasferirsi a Los Angeles, dove inizia a lavorare ad Hollywood, scrivendo sceneggiature per il cinema.

L’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato. Fortunato colui al quale latrano i cretini, perché la sua anima non apparterrà mai a loro.

Dopo alcune opere, tutte destinate a lettori in erba, il primo libro che si affaccia nel mondo degli adulti è “L’ombra del vento”, fenomeno letterario che conquista il grande pubblico grazie agli entusiasti passaparola dei lettori, divenendo un successo non solo in Spagna, ma anche in tutta Europa.

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Le donne, con rare eccezioni, sono più intelligenti di noi, o perlomeno, più sincere con se stesse rispetto a ciò che vogliono. Che poi te lo facciano sapere o meno è un altro paio di maniche. La femmina […] è un enigma della natura. È una babele, un labirinto. Se lascia il tempo di pensare, non ha più scampo.

Tradotto in oltre 40 lingue, vendute più di 8 milioni di copie, il romanzo, oltre ad ottenere numerosi premi, viene annoverato tra le scoperte letterarie degli ultimi anni, coronando il successo definitivo di Zafón.

Una delle ultime pubblicazioni, invece, è “Il labirinto degli spiriti”.

Non posso morire, dottore. Non ancora. Ho delle cose da fare. Poi avrò tutta la vita per morire.

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