[tratta dall’ Antologia di Spoon River]

Quasi la larva di una donna dopo il coltello del chirurgo!

E quasi un anno per strisciare incontro alla forza

fino a che l’alba del nostro decimo anniversario

mi trovò tornata all’antica sembianza.

Passeggiammo insieme nella foresta,

per un sentiero di muschio silente e d’erba.

Ma non potevo guardarti negli occhi,

e tu non potevi guardare nei miei,

perché così grande era il nostro dolore – il primo grigio dei tuoi capelli,

e io solo una larva di me stessa.

Di che cosa parlammo? – cielo e acqua,

qualunque cosa, pur di nascondere i nostri pensieri.

E poi il tuo dono di rose di selva,

poste sul tavolo per dar grazia alla cena.

Povero caro, con quanto coraggio lottasti

per immaginare e vivere un rapimento nella memoria!

Poi il mio spirito si depresse con l’avanzar della notte,

e tu mi lasciasti sola per un po’ nella mia stanza,

come facevi quando ero sposa, povero caro.

E io guardai nello specchio e qualcosa mi disse:

“Si dovrebbe essere morti del tutto quando si è morti a metà –

mai burlare la vita, mai truffare l’amore”.

E lo feci guardando nello specchio –

Caro, hai mai capito?

 

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