Oggi parliamo di un altro autore molto conosciuto, sebbene egli appartenga ad un mondo decisamente molto lontano dal nostro, il mondo degli antichi, dei “giganti”, come direbbe qualcuno…
E noi non abbiamo nient’altro da fare se non imparare da ogni singola opera che, grazie a lui, ha arricchito le nostre vite e le nostre riflessioni.

Seneca nasce in Spagna, nello specifico a Cordova; suo padre, Seneca il Retore, fa parte del ceto equestre; è a Roma che il giovane autore viene a contatto con la cultura: qui, infatti, gli vengono impartiti i primi insegnamenti da parte di Attalo, Sozionee Papirio Fabiano. Terminati gli studi, egli si reca in Egitto, ospite di uno zio materno, il quale era anche governatore di quella provincia.
Tornato a Roma dopo da questa esperienza, intraprende la carriera politica, il cursus honorum; nel frattempo comincia a scrivere le prime opere, tra le quali la Consolatio ad Marciam: temi affrontati sono la precarietà della vita e l’inevitabilità della morte.

Salito al potere Claudio, Seneca viene coinvolto dalla moglie di questo, Messalina, in un’accusa di adulterio con Giulia Livilla, finendo con l’essere esiliato in Corsica; in questo periodo le opere che produce sono numerose: inizia a comporre il De Ira, in cui riflette sulle passioni umane e i modi in cui si possano controllare; scrive la Consolatio ad Helviam matrem, in cui tenta di dare sollievo alla madre sottolineando il valore della vita fatta di contemplazione; lavora anche alla Consolatio ad Polybium, forse per ingraziarsi l’imperatore Claudio, del quale il destinatario dell’opera, consolato per la morte del fratello, era il liberto.

Riuscirà a tornare a Roma solo grazie all’intervento di Agrippina, che lo incarica dell’educazione del futuro imperatore Nerone; in questi anni compone ulteriori opere, come il De brevitate vitae e il De constantia sapientis. I primi anni dell’impero di Nerone sono influenzati dagli insegnamenti ricevuti dal filosofo, comportano dunque un periodo felice e positivo; Seneca continua a dedicarsi alla scrittura: di questi anni sono il De vita beata, il De tranquillitate animi, il De clementia.

Questo periodo però non dura a lungo: Nerone condanna e fa uccidere la madre Agrippina, e Seneca perde il suo ruolo influente sull’imperatore; decide dunque di ritirarsi ad una vita tranquilla, lontano dalle vicende politiche. Ultime opere da lui composte sono il De Otio, le Naturales quaestiones, le Epistulae ad Lucilium e il De Providentia.

Seneca è uno scrittore straordinario, il quale tenta di ammaestrare i lettori descrivendo le angosce, le inquietudini, il malessere che colpisce l’essere umano. La conquista della serenità interiore e di questa tanto agognata tranquillità dell’animo è quindi un percorso lungo e per niente lineare, non c’è certezza di poter arrivare definitivamente a questa condizione.

Nel 65 Nerone, accusandolo di essere coinvolto nella congiura dei Pisoni, di cui probabilmente Seneca era solo informato, gli impone il suicidio.

Il mondo perde dunque una grande personalità, letteraria e umana, nonostante molti abbiano criticato il suo stile troppo oratorio ed elaborato.
Probabilmente uno degli autori che maggiormente ho amato nel corso dei miei studi classici, un maestro di cultura e di vita.

Gli artisti e i filosofi antichi cercavano di pensare per l’eternità: ciò che vale per l’eternità vale per sempre, in ogni epoca. E’ proprio questo è il caso dell’opera di Seneca: il suo è un messaggio che vale per l’uomo nella sua natura, e quindi ha una validità perenne, è attuale oggi come sempre.

E a noi non rimane altro che leggere e rileggere, assaporare i suoi insegnamenti, immedesimarci nella figura di Lucilio, sentirci suoi discepoli, ascoltare quello che ha da dirci di così importante e urgente, fare nostre quelle parole, imparare a vivere.

 

FRASI

  • La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità.
  • Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
  • Non è libero chi è schiavo del proprio corpo.
  • Mi chiedi qual è stato il mio progresso? Ho cominciato a essere amico di me stesso.
  • Nessun bene senza un compagno ci dà gioia.
  • Se vuoi avere la vera libertà devi farti servo della filosofia.
  • Impara a piacere a te stesso. Quello che pensi tu di te stesso è molto più importante di quello che gli altri pensano di te.

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