Macaire Ebezner, unico erede della banca Ebezner, sta per essere eletto presidente della stessa dopo la morte del padre, ma il Grande Weekend dell’elezione e dei festeggiamenti si trasforma in un weekend di mistero e morte.

Queste le premesse che spingono lo scrittore Joël, insieme a una donna sconosciuta di nome Scarlett, a indagare sulla scomparsa della camera 622, che stranamente è stata ribattezzata camera 621 bis.

Spesso la gente pensa che per scrivere un romanzo si parta da un’idea. Invece una storia prende le mosse innanzitutto da una voglia: quella di scrivere. Una voglia che si impadronisce di te e che niente può ostacolare, una voglia che ti allontana da tutto. Questo desiderio continuo di scrivere io lo chiamo “la malattia degli scrittori”.

Ripercorrendo le vicende che molti anni prima scossero l’intera comunità di Verbier e il meraviglioso albergo Palace de Verbier del direttore Rose, i due si imbattono in un caso di omicidio mai risolto dalla polizia, pieno di sospettati, ma nessuna prova schiacciante per incriminarli.

Le indagini ripartono proprio da lì, da dove tutto nacque, da dove Lev Levovitch, insieme al padre e attore comico Sol, si stabilì per ricominciare la propria vita e incontrò per la prima volta e si innamorò perdutamente, ricambiato, della bellissima Anastasia.

Tutto comincia dove tutto finisce.

Per volere del fato e per mano di alcune delle persone a loro più vicine, i due ragazzi vengono separati perché non ancora destinati a stare insieme e per 15 lunghi anni le loro vite trascorrono in parallelo, Anastasia sposa di Macaire, Levovitch banchiere e uomo incredibilmente ricco e ambito dall’intera società, fino a quando un incontro fortuito li riavvicina e riaccende il vecchio amore.

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L’importanza non è tangibile. Si misura in rapporto agli altri, non a se stessi.

Ma pochi giorni prima dell’elezione di Macaire, data per scontata da tutti in banca, qualcosa sfugge al suo controllo, e l’oscuro Sinior Tarnogol, un altro membro del Consiglio, minaccia la sua riuscita, volendo a tutti i costi eleggere Levovitch anziché Macaire

Macaire, confidando nell’aiuto di Wagner, facente parte dei servizi segreti con cui lo stesso Macaire aveva collaborato, affidandosi ai consigli del suo analista Kazan e soprattutto sicuro del supporto di suo cugino Jean-Bénédict Hansen, escogita intrighi vari per riacquistare il controllo della situazione, ma senza avere successo.

Quando si vuole veramente credere a qualcosa si vede solo quello che si vuole vedere.

Sarà quindi lo stesso Tarnogol a proporre a Macaire la soluzione per riprendersi la posizione che gli spetta: ritrattare il patto che 15 anni prima i due avevano stretto, ritrattare un patto col diavolo, restituire ciò che Tarnogol aveva dato a Macaire, perdere Anastasia in cambio della presidenza.

Cosa siamo capaci di fare per difendere le persone che amiamo? È da questo che si misura il senso della nostra vita.

Messo alle strette Macaire prende la sua decisione, ma quel weekend nulla andrà secondo i piani, perché una verità veramente incredibile viene a galla, una verità che costa cara a qualcuno, la vittima della camera 622.

La vita è un romanzo di cui già si conosce la fine: il protagonista muore. La cosa più importante non è come va a finire, ma in che modo ne riempiamo le pagine. Perché la vita, come un romanzo, deve essere un’avventura.

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