“Grazie per essere venuti. Ringrazio voi che siete qui e ringrazio chi è a casa e partecipa, ringrazio anche i media, la stampa, la tv. Da collega vi dico che avete fatto un lavoro molto corretto, di tatto, molto professionale. Non è facile per me questo discorso, di solito sono abituato ad andare a braccio ma in questa situazione mi capirete. È un discorso difficile: penso che le persone che amiamo non dovrebbero mai lasciarci però accade.

Vorrei partire dall’ultima cosa che ha fatto papà. Quel comunicato che tutti avete letto, l’ultima cosa fisicamente che ha detto è stata quella, con poche forze. Mia sorella e io l’abbiamo raccolto e lo abbiamo trascritto. Se voi lo guardate non è un discorso ufficiale: è come qualcuno che parla agli amici. Qualcuno che a fine vacanza dice “vabbè io adesso vado”. C’è molto affetto, amore, nei confronti di tutti.

È stata anche una persona – lo dico da figlio e collega – che è riuscita a unire, non a dividere, pur mantenendo le sue opinioni ferree. Una dote difficile da trovare. Il suo stile, il suo tatto lo conoscete tutti, ma la cosa bella che ha colpito tutti noi come famiglia è stato vedere il ritorno sottoforma di messaggi che arrivavano e che non erano pieni di dolore o sofferenza ma di amore, che è un sentimento. Ho notato solo questo. È stata una cosa che mi ha molto colpito. Un sentimento è qualcosa che rimane, che si trasforma in valore e i valori sono eterni. È questo il miglior vestito per papà, per il viaggio che farà. Questo amore, questo affetto delle persone, questa eternità rimane un valore.

Lui ci ha insegnato tante cose, lo ha fatto con trasmissioni, libri, ha usato tutti i media per divulgare. L’ultimo insegnamento l’ha dato non con le parole, ma con l’esempio: mi ha insegnato in questi ultimi giorni a non avere paura della morte, che è la paura di qualsiasi essere umano.

Lui la morte l’ha attraversata con una serenità che mi ha sconvolto, che mi ha colpito. Non l’ho mai visto in mezzo allo sconforto o alla tristezza. […] Aveva una quantità di esperienze, una vita riempita, e questo è stato uno dei motivi per cui lui alla fine se n’è andato soddisfatto. Come ci si alza da un tavolo dopo una bellissima cena con gli amici, questa è un po’ l’idea. Ha attraversato quest’ultimo periodo con una razionalità, come se fosse quasi una missione Apollo.

Quando ha capito che era ormai arrivato il suo tempo ha fatto le sue ultime trasmissioni e pure un disco jazz. Aveva una forza incredibile. Ha fatto un discorso ai familiari e dopo 24 ore che l’ha fatto se n’è andato. Mai vista una cosa cosi. Lo dico come figlio e collega giornalista.

Questo è stato possibile perché lui aveva un approccio alla vita razionale, scientifico, e di amore, di come la vita dovrebbe essere vissuta.

Ho avuto la sensazione di avere Leonardo da Vinci in casa. Mi sono trovato davanti una persona eclettica, una persona capace di dare la risposta giusta sempre, in qualunque settore, aveva una capacità di sintesi e di analisi e di trovare la risposta giusta in modo pacato che poi metteva tutti d’accordo.

Papà amava ripetere un suo aforisma: “Sì come una giornata ben spesa dà lieto dormire, così una vita ben usata dà lieto morire”.

Lo ripeteva e credo lo abbia interpretato fino alla fine. Per lui era importante avere una vita colma, era un insegnamento per tutti noi. Riempire la vita, amare tutte le passioni come ha fatto lui.

Anche se da torinese sembrava molto riservato c’era un fuoco dentro di lui. A mio modo di vedere lui continuerà a vivere attraverso i libri, le trasmissioni, i dischi jazz.

Continuerà a vivere in tutti quei ragazzi che cercano l’eccellenza, con sacrificio. Sarà vivo in tutte le persone che cercano di unire e non disunire, le persone che cercano la curiosità e la bellezza della natura, le persone che cercano di assaporare la vita, perché lui era una persona così. Una persona scientifica ma con il senso dell’umorismo grandissimo. Era bravo in tutte le cose, persino nel disegno. Una mente che, ancora adesso, mi sorprende. L’eredità che ci lascia è importante: non è un’eredità fisica, di lavoro, ma di atteggiamento nella vita. Concludo con quello che ci ha detto nel suo ultimo comunicato: anche voi fate la vostra parte. Anche io cercherò di fare la mia.”

 

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