Recensione di Rivetti Manuela

 

Qualcuno disse che bisogna tornare ad essere bimbi per conoscere davvero se stessi. I bambini sono consapevoli di non sapere e apprendono costantemente; gli adulti sono convinti di aver appreso abbastanza e smettono di farlo. Abbiamo due scelte: apprendere o far finta di essere saggi.

 

Il libro è un cammino attraverso l’animo umano che, tramite Talitha, inizia ad una fermata del bus in un centro cittadino. Pensieri profondi vengono snocciolati e rivelati senza reticenza alcuna da questa figura, umana e, allo stesso tempo, effimera e sfuggente.

Protagonista del racconto è Albert, un imprenditore di successo che attraversa un periodo complicato della sua vita. E’ inquieto, insicuro e non completamente soddisfatto benché gli agi non gli manchino. Conscio che questa inquietudine non provenga dall’esterno, non riesce tuttavia ad analizzarsi né a trovare pace. Divorziato con una figlia, Albert è pervaso da un senso di inadeguatezza, ma Talitha cercherà di farlo uscire dal ginepraio di pensieri che ormai lo sopraffanno senza tregua.

Chi è Talitha? Chi è questa donna sveglia con una profondità fuori dal comune che puntualmente, ogni giorno, Albert incontra alla fermata del pullman?

 

Mentre il bus arrancava guardai incuriosito verso di lei e scorsi per un attimo il suo sguardo vivace. Alla fine non fu così male prendere il bus come credevo.

 

Diversi i temi toccati dai due amici: Dio, la sua esistenza e la sua “ultima parola” quando tutti gli umani si ritroveranno al suo cospetto; il ruolo di chi indossa una veste e suppone perfino di parlare in Suo nome; le religioni e le loro contraddizioni da una parte, la scienza che cerca in maniera neutrale la verità dall’altra; l’importanza di non giudicare mai con pregiudizio ciò che ancora non conosciamo.

 

E poi Albert, incolpare un ‘Dio’ personificato perché il mondo ti sembra crudele o maligno, sarebbe come incolpare i tuoi genitori per le scelte che tu fai ogni giorno.

 

Talitha si trova un po’ in ciascuno di noi. E’ un viaggio dentro noi stessi per capire e per capirci. E’ un percorso esplorativo che ci fa riflettere, un tuffo nelle profondità più nere ed oscure dei nostri pensieri per ritrovare quella luce che dà le risposte ai nostri perché.

 

Scegliere fra un bel gesto e uno illogico è una nostra responsabilità, non di chi ci ha creato.

 

Talitha rappresenta un percorso stupendo che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, dovrebbe intraprendere per vivere sereno e trovare un senso. In questo libro il lettore non troverà risposte definitive e certe perchè non viene imposto un cammino specifico e ben tracciato, come un sentiero di montagna già battuto. Sarà la scoperta di una strada nuova da dove, immersi nella natura umana, guarderemo il paesaggio e scopriremo una nuova atmosfera di serenità. Se intraprenderemo questo cammino, forse ci ritroveremo lassù, in cima alla montagna finalmente, avendo percorso sentieri e mulattiere diverse, ma giungendo, infine, tutti alla stessa meta.

 

Nessuno ti chiede di rintanarti in un monastero tibetano per decenni. Puoi immergerti in te stesso ovunque ti trovi e in qualsiasi momento tu voglia cominciare a farlo.

 

BIOGRAFIA DELL’AUTORE

Il cammino interiore che ha portato a creare il libro “Talitha un assaggio di luce” cominciò circa otto anni fa.

Il 2011 iniziò in maniera disastrosa, tutto quello che era stato costruito con fatica crollò nei primi mesi, ma non fu un crollo simultaneo, fu peggio: ogni cosa franava davanti agli occhi lentamente, una dopo l’altra, lasciando tutto il tempo di realizzare il fracasso nei suoi più piccoli dettagli e sentire il velenoso nonché amaro gusto della sofferenza che s’infiltrava in ogni parte della mente.

Il cuore in frantumi per una ragazza precedette i problemi di salute, che pur sembrando gravi, dopo si rivelarono fittizi, ma ricordo bene la logorante e lunga attesa delle analisi mediche che durò mesi. Nel frattempo, attendendo gli esami dall’ospedale, arrivò il fallimento della piccola impresa che cercavo di lanciare da quasi due anni con molta fatica, e in seguito, l’imprevista perdita del posto di lavoro da dipendente che mi proporzionava una vita piuttosto agevolata.

Pensavo di aver perso tutto: amore, salute, sogni, soldi e sicurezza.

Non avevo più niente e non ero più niente. Ero solo rabbia alternata a disperazione.

A quei tempi, pensavo ancora di essere quello che avevo.

Ancora non sapevo che quell’anno si dirigeva verso emozioni che non avrei mai potuto immaginare, perché la fine del 2011 fu letteralmente l’inizio della mia vita. Da quel momento la vita non cambiò, rivoluzionò completamente.

Iniziai a scoprire che dentro di noi abbiamo molto più di quello che possiamo trovare fuori ed ebbi l’opportunità di comprendere che un qualcosa chiamato “Dio” esiste veramente, sebbene non abbia nulla a che fare con leggi religiose, credenze o quant’altro collegato ad esse.

Questa rivoluzione inevitabilmente scatenò un enorme cambiamento dentro di me e quindi su ogni cosa intorno, su ogni comportamento, su ogni relazione con le persone che mi conoscevano ed amavano da anni. Non fu facile.

Dagli inizi del 2012 finora, le esperienze spirituali vissute sono state innumerevoli e meravigliose. Ne sono grato immensamente ogni singolo giorno.

C’è una frase che non ho mai scordato: “Chiedi e ti sarà dato.” Potrei dire che avevo la testardaggine di Tommaso: “se non vedo non ci credo” e sono stato accontentato, abbondantemente direi.

Durante una meditazione gli occhi sono chiusi e quando finalmente si prova concretamente una goccia di Luce ad occhi chiusi, una volta che si aprono il mondo non sarà mai più come lo abbiamo visto prima. Ogni cosa diventa uno specchio di Amore. Certo, vivendo in questo mondo le emozioni andranno in contrasto, ma dentro di noi rimarrà la certezza che il nostro posto, quello vero, è dentro quella Luce. Non sono state esperienze ricevute solo durante meditazioni, anzi, scoprii che le vere prove non si limitano a quei momenti, bensì alla vita di tutti i giorni, perché è attraverso di essa che gli insegnamenti più profondi arrivano.

Tre anni fa presi la penna in mano e cominciai a scrivere. Le parole sfociavano saltuariamente e all’improvviso sulle dita, le trascrivevo su qualsiasi cosa avessi avuto a disposizione. Non le potevo trattenere. La montagnetta di pezzi di carta e persino brandelli di cartone cresceva lentamente, all’inizio non immaginavo neppure che sarebbe diventata il libro che è stato pubblicato. Le parole di Talitha fanno parte di tutti noi, le possiamo trovare durante un percorso che tutti siamo destinati a fare. Certamente ognuno lo farà alla sua maniera, ma il risultato sarà lo stesso che provai anni fa: una Luce che non solo si vedrà, ma si sentirà concretamente. Una gioia che non lascerà spazio a nessuna sofferenza. Quando siamo immersi in quella Luce, ci accorgiamo che non solo ci attraversa e ci riempie, ma ne facciamo parte perché siamo Uno con Essa… noi siamo la Luce.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata