Prima di qualsiasi inizio voi stiate leggendo in un libro, in principio, ci sono sempre un foglio bianco e uno scrittore. Le idee e i pensieri straripano dal letto della mente per bagnare, con nero inchiostro, la carta. I personaggi prendono vita, si raccontano… Una sorta di genesi in piccolo, per capirci. È un’immagine che mi è sempre piaciuta.

E sono proprio queste idee a prendere vita nel romanzo “Dietro anime d’inchiostro”. Personaggi incatenati in una spirale di vita troncata da uno scrittore con carenza d’ispirazione riemergono con forza nella realtà, avidi di storie, evocando ricordi e drammi da dimenticare.

Sai quante altre storie non scritte ognuno di noi potrebbe raccontare?

Ognuno di noi ne ha una, più o meno esplicita, più o meno nascosta nelle viscere del suo essere, più o meno felice; i protagonisti di questo libro ne hanno, ma nessuna a lieto fine. Inquietudine, solitudine, dolore, morte: questi gli elementi che accomunano due anime d’inchiostro, perse nei ricordi dolorosi o in quelli messi da parte.

«Hai presente quei giorni che sembrano tutti uguali, ognuno la fotocopia del precedente? Quando fai sempre le stesse, identiche, cose? Ti sarà capitato, no?»

Annuisco.

«Ecco, lì, il tuo scrittore si è fermato. Poi, d’un tratto, ti succede qualcosa, tipo che incontri una ragazza, ti aumentano lo stipendio, vinci alla lotteria. Insomma, quando ti accade qualcosa di particolare, che spezza la monotonia, vuol dire che ha ripreso a scrivere.»

Ognuna di queste storie rappresenta qualcosa, per noi, certo, ma anche per qualcun altro. Ognuno di questi destini è tracciato di fronte a noi, ma il sentiero rimane da scolpire, da scrivere; le strade di Marco e Alice, inseguita fin dentro la tana del Bianconiglio, si intrecciano con quelle di Mike e Michelle, in bilico tra sogno e realtà. E mentre i due ragazzi riscoprono l’amore, una presenza oscura tenta di ostacolarne la sua bellezza.

 

È come se dopo un’ondata di grandi cambiamenti tutto fosse piombato in una sorta di stasi, dove ogni cosa sembra muoversi (persone, macchine, pensieri) ma in realtà rimane immobile, ferma nel tempo, che però non resta fermo.

È il passato l’ancora che tiene immobile la vita, un passato che riemerge in tutta la sua violenta forza quando il futuro si affaccia speranzoso nella nuova esistenza di un’anima: Marco e Alice dovranno lottare con tutte le loro energie per tenersi stretti l’uno all’altra, senza soccombere ad un incubo costantemente all’erta.

[…] È la passione che fa l’uomo, e un uomo senza passione è nulla.

 

Infine non resta altro che l’amore per la vita, per le persone, per quello che ci rende unici. Ed è solo questo che riesce a salvare tutti i protagonisti, di questa e quella storia, Mike con la sua Pandora, Marco con la sua Alice.

E sulle note di “Fortress – Alter Bridge”, un finale a sorpresa attende il lettore.

Fino a quando il libro rimarrà aperto…

Vedo un enorme banco di nebbia che, a velocità quasi irreale, comincia ad avvolgere tutto ciò che ci circonda: mare, case, persone, la spiaggia. Solo il cielo non viene toccato…

 

NOTE BIOGRAFICHE

Marco “mastermind” Chiaravalle classe 78, vive a Roma e ama perdersi nei mondi immaginari popolati dai personaggi delle storie. Ha iniziato la sua avventura da autore su Wattpad, trovando lì i primi, fedeli lettori, che hanno stimolato la sua voglia di continuare a scrivere. “Dietro anime d’inchiostro” è il suo primo romanzo edito da “la strada per Babilonia”.

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