Una storia d’amore che travalica i confini del tempo, andando oltre le opinioni della gente, oltre ogni situazione e circostanza, perfino oltre la morte.

 

Rimpiangevo la morte di quella bella donna come si rimpiange la distruzione totale di un’opera d’arte. Era impossibile vedere una bellezza incantevole come quella di Marguerite.

 

Il destino della signora delle camelie, Marguerite, una bellissima mantenuta accompagnata sempre dal profumo delle sue camelie e contesa dal desiderio bramoso di molti uomini, afflitta da una malattia mortale, dedita al lusso, agli spettacoli e alla bella vita, circondata da affetti insinceri dettati dal denaro, si intreccia con l’esistenza di un giovane di buona famiglia.

 

Se siete stato innamorato, veramente innamorato, avete certamente sentito il bisogno d’isolare dal mondo la persona che volevate tutta per voi. Sembra che, pur se indifferente a quello che la circonda, la donna amata perda profumo e identità a contatto con gli uomini e con le cose.

 

Armand Duval, ben lontano dalla sregolatezza della vita delle mantenute, diventa ben presto consapevole del gioco che si può instaurare quando una relazione amorosa di questo tipo prende avvio: i sentimenti delicati di un amore puro devono fronteggiare quotidianamente il dolore causato dalle circostanze in cui Marguerite si trova a vivere.

 

Noi, a volte, siamo costrette a procurarci una soddisfazione per l’anima a spese del corpo, e soffriamo molto quando, poi, quella soddisfazione ci sfugge.

 

Colpita dalle attenzioni e dalla sensibilità del giovane, la giovane e bellissima signora delle camelie decide di rinunciare a tutto ciò che di più bello ha ottenuto nel corso della sua vita per raggiungere qualcosa di ancora più importante: la condivisione di una vita insieme al suo dolce innamorato Armand.

 

“Dalla prima volta che vi ho vista, non so come né perché, avete preso un tale posto nella mia vita, che non riuscivo a scacciare dalla mente la vostra immagine. Oggi, quando vi ho incontrata, dopo due anni che non vi vedevo, mi siete entrata, con una forza ancora più grande, nel cuore e nello spirito. Ora che mi avete ricevuto, poi, che vi conosco, che ho scorto tutto quello che c’è di strano in voi, mi siete divenuta indispensabile, e impazzirei non solo se non mi amaste, ma anche se non permetteste che vi ami.”

 

Quando però il clamore suscitato dalla loro relazione arriva alle orecchie della famiglia Duval, la purezza del sentimento viene contestato e messo a dura prova: Marguerite, pur di salvare la reputazione del giovane, antepone alla propria felicità il volere altrui e, costretta ad allontanarsi dal suo amore, torna ad esercitare le antiche abitudini.

 

Sapete che vuol dire amare una donna, sapete come volino i giorni, e con quanta amorosa pigrizia ci si abbandoni all’indomani. Conoscete quell’oblio di tutto che nasce da un amore violento, fiducioso e condiviso. Ogni essere che non sia la persona amata sembra inutile nel creato. La mente rifiuta ogni impegno, ogni ricordo, tutto quello che la potrebbe distrarre dall’unico pensiero su cui ininterrottamente fantastica.

 

Il dolore causato dalle sue azioni colpisce tanto lui quanto lei, già cagionevole e provata dalla sua malattia, costringendola ad una vita ancora più sfrenata e deleteria, fino a quando le forze l’abbandonano totalmente, relegandola al suo letto di morte, lasciata completamente sola da tutti coloro che falsamente la circondavano nei momenti più luminosi della sua breve esistenza.

 

Nel suo mondo si hanno amici soltanto finché si sta bene.

 

L’unica consolazione è il perdono di Armand: Marguerite scrive le sue ultime verità, confessandosi colpevole di un sentimento troppo grande, di un sacrificio immane per l’unico vero amore della sua vita. Il dolore incommensurabile trova la sua redenzione nel racconto di Duval al nuovo amico, colui che avrà il compito di mettere per iscritto la triste storia della signora delle camelie.

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