[tratto da Idilli di Messina]

 

Ieri notte, mentre tutto dormiva

E il vento correva appena

Tra i vicoli con incerti sospiri

Non mi dava riposo il cuscino,

Né il papavero, né quanto di solito

Profondamente addormenta –

Una coscienza tranquilla.

Da ultimo rinunciai al sonno

Corsi alla spiaggia.

C’era chiaro di luna ed era mite –

Sulla sabbia calda incontrai un uomo e una barca,

Ambedue sonnolenti, pastore e pecora:

E sonnolenta salpò la barca dalla riva.

Fu un’ora, forse anche due,

O fu un anno? D’improvviso

Sensi e pensieri sprofondarono

In un’eterna indifferenza

E un abisso senza confini

Si dischiuse: e tutto fu passato!

Venne il mattino: su nere profondità

Sta una barca immobile, immobile –

Che avvenne? Si gridò e gridarono

Subito in cento – Cosa fu? Del sangue?

Nulla accadde! Dormimmo, dormimmo

Tutti e – ah, così bene! Così bene!

 

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