COS’E’ IL BOOKCROSSING

BC, giralibri, liberalibri, Libri in libertà o Libri Liberi… numerosi sono i termini che identificano questa pratica.

Il suo nome deriva da due termini inglesi: Book (=libro) + Crossing (=passaggio), e dunque letteralmente un “passaggio di libro”.

I lettori delle varie città e sparsi in ogni angolo del mondo, spinti dall’amore per la lettura e convinti che la condivisione del sapere possa essere un grande beneficio per l’intera umanità, regalano libri a sconosciuti.

L’idea, infatti, è quella di lasciare in vari punti dell’ambiente (naturale o urbano che sia) i testi che chiunque potrà raccogliere e prendere con sé.

Il primo esempio di BookCrossing è quello del sito www.bookcrossing.com, una sorta di club online, nato nel 2001, in cui le persone possono scambiarsi liberamente i libri. L’intento è quello di rendere il mondo una grande biblioteca.

Ciascun libro viene identificato da un codice (BCID) e, chiunque ne entri in possesso, deve registrarlo sul sito, seguendo le istruzioni riportate su apposite etichette, così da rendere visibile il percorso che esso sta facendo, fino a quando non lo lascerà nuovamente libero di vagare in altri luoghi.

La versione italiana del sito è www.bookcrossing-italy.com, che conta oltre 20.000 iscritti.

“Non si perde mai nessun libro prestandolo, a eccezione di quelli a cui si tiene particolarmente.” (Arthur Bloch)

 

LA CITTA’ ITALIANA DEL BOOKCROSSING

Nelle nostre città esistono librerie e biblioteche dove comprare o prendere in prestito libri.

Una città delle Marche invece, Monte Grimano Terme, non ha niente di tutto ciò, e quindi gli abitanti si sono organizzati diversamente: un artigiano del posto ha costruito alcune postazioni, di colore lilla, in cui le persone possono lasciare e prendere i libri.

Non per altro il piccolo comune di Monte Grimano Terme accoglie i visitatori con un grande cartello, ovviamente di colore lilla, posto alle porte del paese, autonominandosi “paese del BookCrossing”.

ALTRI MODI DI FARE BOOKCROSSING

Esistono davvero tantissime iniziative in tutto il mondo che permettono di esercitare questa pratica: non solo dunque tradizionali contenitori in cui depositare i nostri tesori, bensì ogni luogo diventa giusto e interessante.

L’hanno capito in Germania, dove è stata utilizzata la natura per rendere ancora più incantato il momento dello scambio: per le strade tedesche, infatti, possiamo incontrare i cosiddetti “BookTree”, cortecce in cui sono stati inseriti, in appositi incavi, libri da condividere col prossimo.

Altri contenitori particolari che si possono incontrare in giro per il mondo, accanto alle più tradizionali cabine, possono essere biciclette sistemate nei parchi o carriole colme di testi.

Un’iniziativa simile è quella della Little Free Library, piccole casette che contengono i libri usati da scambiare, nata da un’idea dell’americano Todd Bol che, nel 2009, ha realizzato la prima, seguita da molte altre in tutto il resto del mondo, compresa l’Italia: è di Taranto, infatti, il progetto “Parco delle Lettere”, che consiste nell’abbellire parchi e giardini pubblici con queste costruzioni, per perseguire l’intento della diffusione della cultura e dell’ispirazione artistica.

Esistono poi tutta una serie di cabine telefoniche, seguendo l’esempio inglese, che sono diventate le nuove case dei libri. La prima bibliocabina è stata realizzata ad Arona nel 2014 da Cami&Juan, seguita da molte altre in tutta Italia.

“Condividere è moltiplicare”.

 

Dunque la parola d’ordine è solo questa: “amore per la lettura”.

Donare agli altri le stesse emozioni che si sono provate tenendo tra le mani quelle medesime pagine e trovarne di nuove che altri hanno deciso di regalarci.

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