Vi è stato detto che la vita è tenebre, e nella vostra stanchezza vi è l’eco di ciò che da tali uomini stanchi vi fu detto. Ed io vi dico che davvero la vita è tenebre se non vi è slancio, e ogni slancio è cieco se non vi è conoscenza, e ogni conoscenza è varia se non vi è un operare, e ogni operare è vuoto se non vi è amore. [Il lavoro]

 

E la vita è tenebre se non vi è questo continuo slancio di cui ci parla il Profeta, lo slancio verso la conoscenza, verso il miglioramento, verso la piena consapevolezza lucida e profonda di noi stessi. Per questo motivo Il Profeta di Kahlil Gibran è una lettura entusiasmante: essa permette a chiunque di comprendere fino in fondo il senso.

Profondo è il tuo struggimento per la terra delle tue memorie, per la dimora d’ogni tuo desiderio; e il nostro amore non può trattenerti, né le nostre necessità possono fermarti. Ma questo noi ti chiediamo prima che tu ci lasci: parlaci e dacci la tua verità. [L’arrivo della nave]

Capitolo dopo capitolo, suddivisi per argomenti (amore, matrimonio, figli, doni, mangiare e bere, lavoro, gioia e dolore, casa, abiti, comprare e vendere, leggi, colpa e castigo, libertà, ragione e passione, dolore, conoscenza, insegnamento, amicizia, tempo, bene e male, piacere, bellezza, preghiera, religione, morte), scorrono gli insegnamenti del profeta: semplici argomentazioni ricche di verità universali.

Quando l’amore vi chiama, seguitelo, benché le sue vie siano ardue e ripide. E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui, anche se la spada nascosta tra le sue penne può ferirvi. E quando esso vi parla, credetegli, anche se la sua voce può infrangere i vostri sogni come il vento del nord quando devasta il vostro giardino. [Amore]

Per ogni argomento un personaggio pone una domanda e il profeta, prima di partire dopo aver trascorso dodici anni della sua vita in quelle terre, dona loro un ultimo saluto attraverso le sue risposte quasi poetiche; spirito, mente, umanità, natura… queste le tematiche che vengono affrontate, tutte a partire da spunti presi dalla quotidianità, un taglio singolare che lega questioni fondamentali della vita dell’uomo alla semplicità del “qui ed ora”.

Date ben poco quando date dalle vostre ricchezze. È quando date voi stessi che date veramente. [I doni]

 

Un breviario per laici, così è stato definita l’opera di Gibran: e alla fine, il vero insegnamento, è che possiamo essere felici e l’unico modo è cercare l’Assoluto, ritrovarlo nei piccoli gesti quotidiani, nel vento che soffia, nel canto, nel cuore di chi è capace di donare non solo i beni materiali, ma tutto se stesso.

Siete come bilance oscillanti tra il dolore e la gioia. Soltanto quando siete svuotati, siete fermi e bilanciati. [Gioia e dolore]

 

Abbracciare la felicità significa saper accettare tanto la gioia quanto il dolore: senza quest’ultimo, infatti, la prima non sarebbe tale, non riusciremmo a goderne; quanto più dolore siamo in grado di sopportare, tanta più gioia allieterà la nostra vita.

Sarete davvero liberi non quando i vostri giorni saranno privi di affanni e le vostre notti saranno senza carenze e dolore, ma, piuttosto, quando queste cose cingeranno la vostra vita e tuttavia voi vi leverete al di sopra nudi e senza vincoli. [Della libertà]

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata