Vi propongo oggi delle citazioni tratte dal bellissimo e straziante libro “Non ti muovere” della scrittrice Margaret Mazzantini.

1) Oltrepasso il vetro e ti sono accanto. Sono un padre qualunque, un povero padre sfondato dal dolore, senza saliva in bocca, sudato e freddo tra i capelli. È qualcosa che non può andare giù, resta in stallo in un vago limbo di stupor. Sono in bambola, in embolia di dolore. Chiudo gli occhi e rifiuto quel dolore. Tu non sei lì, sei a scuola. Riaprendo gli occhi non ti troverò. Troverò un’altra, non importa chi, una a caso nel mondo. Ma non te, Angela. Spalanco gli occhi e sei proprio tu, una a caso nel mondo.

2) Ma tu non morire, Angela, non morire prima che tua madre sia atterrata. Non lasciare che la tua anima attraversi le nuvole che lei sta guardando serena. Non tagliare la rotta del suo aereo, resta, figlia nostra. Non ti muovere.

3) Lasciai la guida e mi portai le mani sulla faccia per annusarle. Cercavo una traccia della mia efferatezza, Angela. Trovai solo un odore di ruggine, forse quello della scala. Ci sputai dentro. Sputai sulle pieghe della mia vita, del mio benessere, del mio cuore.

4) “E tu perché vuoi un figlio?” Potrei dirti che mi serve un filo per rammendare i pensieri strampalati che faccio, per tenerli insieme. Perché perdo pezzi. E vorrei un piccolo pezzo nuovo davanti a me. Perché sono un orfano, potrei dirti.

5) La vita è una carta adesiva piuttosto ingannevole, la colla sembra resistente, sembra che debbano resistere molte cose. Poi la srotoli, e ti accorgi che manca un sacco di roba, restano giusto quattro stronzate.

6) La sera dopo cenavo in una di quelle trattorie del centro con i tavoli all’aperto che traballano sul selciato e devi chinarti a sistemare la zeppa sotto la gamba giusta, poi ti rialzi e ti accorgi che traballa da un altro verso, esattamente come la vita.

7) So solo che guidavo verso di lei senza nessun pensiero preciso. Italia non era nulla. Era il nero stoppino di un lume a petrolio, il fuoco era oltre di lei, in quella luce oleosa che avvolgeva i miei bisogni e tutto ciò che mi mancava.

8) E perché una creatura così piccola accetta senza tregua le sfide che la natura le impone, mentre noi ci ritraiamo di fronte a uno spruzzo di mare, noi con le nostre scarpe, i nostri golf, perché siamo così privi di coraggio?

9) Non siamo programmati per appartenerci, siamo programmati per vivere insieme, per condividere lo stesso bidet.

10) Ero ancora in tempo per fermare quel viaggio e riconsegnarmi alla vita, una vita diversa nella quale magari non avrei fatto in tempo a raggiungere quelle figure anziane.

11) Quella sera sentivo che sarei morto giovane, e che Italia era un dono al quale non avrei rinunciato.

12) Sei apparsa in questa casa la stessa sera in cui io avevo deciso di lasciarla e ti sei inghiottita il mio destino. Per te, moschina innocente, nemmeno un pensiero. Per te, spersa nella polveriera di questi cuori adulti che non hanno certezza di nulla, e non sanno chi sono e che vogliono, e non sanno dove andranno.

13) Lei non mi vuole più, non vuole più nulla. Il suo corpo è un passaggio che si sta chiudendo. Allora capisco di aver perso tutto, perché tutto quello che voglio è lì esanime tra le mie braccia.

14) Mi sollevo, cerco i suoi occhi. E ora una sua mano si stacca da terra, si avvicina al mio viso e lo carezza. E quando quella mano fredda, come la pietra dov’era posata, si ferma sulla mia guancia, io so che la amo. La amo come non ho mai amato nessuno. La amo come un mendicante, come un lupo, come un rampo di ortica. La amo come un taglio nel vetro. La amo perché non amo che lei, le sue ossa, il suo odore di povera. E voglio urlare a tutta quell’acqua che non ce la farà a portarmela via in uno di quei rigagnoli che corrono lungo il selciato deserto.

 

15) Forse lì, nella sua terra, sul sagrato di una povera chiesa di pietra che si sfalda, mi inginocchierò ai suoi piedi, le serrerò le gambe e le chiederò perdono per l’ultima volta. Poi non avrò più bisogno di farlo. D’ora in avanti l’amerò senza procurarle pena.

16) Quando tornai indietro e ripresi le orme che avevo lasciato non avevo più emozioni, non avevo dolore, non avevo conforto.

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