Carlo Goldoni è stato un drammaturgo e scrittore italiano, considerato uno dei padri della commedia moderna.

 

Il mondo è un bel libro, ma poco serve a chi non lo sa leggere.

 

Carlo Goldoni nasce a Venezia nel 1707, da una famiglia borghese; il giovane Goldoni inizialmente viene educato da un precettore privato, poi prosegue gli studi presso un collegio di gesuiti a Perugia, per terminare nuovamente con un insegnante privato.

Dopo un periodo di praticantato presso lo studio legale di uno zio a Venezia, prosegue gli studi tra alti e bassi; inizia a lavorare presso la Cancelleria criminale e, contemporaneamente, si dedica alla stesura delle sue prime opere, in particolare due intermezzi comici in occasione del carnevale del 1730, intitolati “Il buon”. padre” e “La cantatrice”.

 

Colui che parla troppo non può parlare bene.

 

Dopo aver conosciuto il capocomico Giuseppe Imer, si impegna a collaborare col teatro San Samuele, scrivendo testi tragico-comici, uno dei quali il “Momolo cortesan”. A causa dei debiti, Goldoni è costretto ad alternare la professione di scrittore con quella di avvocato; inizia a scrive per la compagnia Medebach, che recitava a Venezia al teatro Sant’Angelo.

Con le sue opere realizza una vera e propria riforma del teatro, allontanandosi dai modelli tradizionali; il manifesto del nuovo teatro è nell’opera “Il teatro comico”, primo esempio di teatro nel teatro. Nel 1750 compone ben sedici commedie, tra le quali “Il bugiardo”, “Il giuocatore”, “La dama prudente”. Scrive poi opere come “Il Molière”, “Le donne curiose”, “Torquato Tasso, “Il campiello” e “Gl’innamorati”.

 

Se conoscete che la persona che amate meriti l’amor vostro, disponete l’animo a sofferir qualche cosa.

 

Nel 1761 Goldoni si spostò a Parigi, dove si dedicò alla Comédie Italienne. Lavorò alla corte di Versailles dove insegnò l’italiano alle figlie del re di Francia Luigi XV e, in occasione del matrimonio tra Luigi XVI e Maria Antonietta d’Austria, scrive due opere, “Le bourru bienfaisant” e “L’avare fastueux”.

 

Se non mi amate, lasciatemi, e se non sapete amare, imparate.

 

Compone anche un’autobiografia intitolata “Mémoires”. L’ultimo periodo della sua vita è caratterizzato dalla privazione di tutti i suoi privilegi economici a causa dei cambiamenti portati dalla rivoluzione francese; Goldoni muore nel 1793.

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