Uno dei poeti più famosi di tutti i tempi, commemorato in ogni parte del mondo, William Shakespeare è stato un grande e prolifico poeta e drammaturgo, componendo 37 testi teatrali e oltre 150 sonetti.

Sei tu la parte migliore di me stesso, il limpido specchio dei miei occhi, il profondo del cuore, il nutrimento, la fortuna, l’oggetto di ogni mia speranza, il solo cielo della mia terra, il paradiso cui aspiro.

(Sonetto 39)

William Shakespeare, secondo i documenti che possediamo, nacque nel 1564 Stratford-upon-Avon, dove il padre era guantaio e conciatore; l’ipotesi più probabile è che frequentò la King’s New School, dove imparò il latino e iniziò ad apprezzare i classici della letteratura. Qualche anno dopo William sposò Anne Hathaway; nel frattempo lavora come apprendista nel negozio del padre.

Se sapessi scrivere la bellezza dei tuoi occhi.

E cantare in nuovi metri tutte le tue grazie,

il futuro direbbe: questo poeta mente;

Mai un volto sulla terra ebbe tratti così celesti.

(Sonetto 17)

Per un certo periodo di tempo, dal 1585 al 1592, non esistono documenti relativi alla vita dello scrittore (si parla di “anni perduti”): molte sono le leggende, nessuna comprovata veramente, che raffigurano Shakespeare come insegnante di campagna o fuggitivo da qualche processo. Probabilmente egli iniziò la sua carriera teatrale unendosi ad una compagnia itinerante che visitò la città di Stratford in quel periodo.

Dal 1592 cominciano a comparire testimonianze sul suo successo in qualità di drammaturgo: molte sue opere vengono interpretate da diverse compagnie e questo suscita le invidie dei colleghi più anziani. Per un paio di anni la peste colpì l’Inghilterra, portando alla chiusura dei teatri: in questi mesi Shakespeare compone alcuni poemetti, fino a quando l’attività teatrale non riprende; nel 1594, infatti, crea la compagnia “Servi del Lord Ciambellano”.

Amami o odiami, entrambi sono a mio favore.

Se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore,

se mi odi, sarò sempre nella tua mente.

(Sogno di una notte di mezza estate)

I successi si susseguono uno dopo l’altro, la famiglia Shakespeare si arricchisce (il padre riesce addirittura ad ottenere il titolo di gentleman), le opere vengono prodotte una dopo l’altra. William Shakespeare muore il 23 aprile 1616, secondo la leggenda a causa di una febbre contratta dopo una bevuta.

La sua opere rimane, ad oggi, una delle produzioni più lette, rappresentate e amate di tutti i tempi, coronando Shakespeare come il poeta più grande che sia mai esistito.

Io considero il mondo per quello che è: un palcoscenico dove ognuno deve recitare la sua parte.

(Il mercante di Venezia)

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