Simone de Beauvoir è stata una scrittrice francese, esponente del femminismo e insegnante.

Simone de Beauvoir nasce a Parigi nel 1908 in una famiglia borghese, anche se ben presto vengono colti da problemi economici; compiuti gli studi con risultati brillanti, conseguendo la laurea alla facoltà di Filosofia della Sorbona, dove incontra il suo compagno di vita, Jean-Paul Sartre, decide di dedicarsi all’insegnamento: ottiene la cattedra dapprima a Marsiglia, poi a Parigi, dove la sua carriera verrà definitivamente stroncata per una relazione instauratasi con una sua allieva.

Di me sono state create due immagini. Sono una pazza, una mezza pazza, un’eccentrica. […] Ho abitudini dissolute; una comunista raccontava, nel ’45, che a Rouen da giovane mi aveva vista ballare nuda su delle botti; ho praticato con assiduità tutti i vizi, la mia vita è un continuo carnevale, ecc.

Con i tacchi bassi, i capelli tirati, somiglio ad una patronessa, ad un’istitutrice (nel senso peggiorativo che la destra dà a questa parola), ad un caposquadra dei boy-scout. Passo la mia esistenza fra i libri o a tavolino, tutto cervello. […] Nulla impedisce di conciliare i due ritratti. […] L’essenziale è presentarmi come un’anormale. […]

Il fatto è che sono una scrittrice: una donna scrittrice non è una donna di casa che scrive, ma qualcuno la cui intera esistenza è condizionata dallo scrivere. È una vita che ne vale un’altra: che ha i suoi motivi, il suo ordine, i suoi fini che si possono giudicare stravaganti solo se di essa non si capisce niente.

Il primo romanzo di Simone de Beauvoir si intitola “L’invitata”, e dipinge la vita di coppia in cui si inserisce una terza persona, rompendo l’equilibri creatosi.

La coppia felice che si riconosce nell’amore sfida l’universo e il tempo; è sufficiente a sé stessa, realizza l’assoluto.

Insieme a Sartre viaggia molto: Spagna, Italia, Grecia e Marocco sono le destinazioni più significative; collabora quindi con la rivista “Les Temps Modernes” e diventa attivista nella lotta del femminismo, nato nel 1968. Al ritorno dagli Stati Uniti pubblica il saggio “Il secondo sesso”, riguardante la figura femminile e la sua condizione sociale e antropologica.

La parola a volte non rappresenta che un modo, più scaltro del silenzio, di stare zitti.

Scrive anche una sua autobiografia, suddivisa in quattro volumi: “Memorie di una ragazza perbene”, “L’età forte”, “La forza delle cose” e “A conti fatti”.

Simone de Beauvoir muore a Parigi nel 1986.

Scrivi

La tua email non sarà pubblicata