Marcel Proust, considerato uno degli autori più importanti a livello mondiale, è stato uno scrittore e saggista francese, famoso per la sua opera in 7 volumi “Alla ricerca del tempo perduto”.

 

La vita vera, la vita finalmente scoperta e tratta alla luce, la sola vita quindi realmente vissuta, è la letteratura.

 

Marcel Proust nasce a Parigi nel 1871, figlio dell’allora noto medico Adrien Proust e di Jeanne Weil; l’infanzia trascorre serena, circondato dagli affetti familiari, sebbene all’età di 9 anni Marcel accusa la prima crisi asmatica; la salute cagionevole porta la famiglia a frequenti viaggi, soprattutto in località marittime.

 

Se sognare un poco è pericoloso, la sua cura non è sognare meno ma sognare di più, sognare tutto il tempo.

 

Frequenta il liceo Condorcet ottenendo ottimi risultati; segue l’esperienza militare volontaria, un periodo tutto sommato positivo dal punto di vista fisico, nonostante egli abbia ormai maturato la consapevolezza dell’incurabilità della sua malattia. Riesce quindi a laurearsi in Legge per poi intraprendere un breve periodo di praticantato presso uno studio legale.

 

Siamo costretti, per rendere la realtà sopportabile, a coltivare in noi qualche piccola follia.

 

Inizia fin da giovane a frequentare i salotti letterari borghesi, venendo a contatto con moltissime personalità di grande influenza per la sua opera; nel 1894 pubblica “I piaceri e i giorni”, una raccolta di racconti e prose che non riscuote grande successo. Trova anche lavoro presso la Bibliothèque Mazarine, ma ottiene ben presto un congedo per malattia.

 

La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente.

 

Inizia la stesura del romanzo “Jean Santeuil”, pubblicato postumo nel 1952, ma mai terminato. Numerose sono le traduzioni delle opere di Ruskin a cui si dedica Proust, dalle cui posizioni però si allontanerà qualche tempo dopo, elaborando una sua personale visione dell’arte e dell’opera: secondo lui, infatti, un prodotto letterario deve essere amato per la sua essenza.

 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.

 

Dopo la perdita dei genitori, eventi che lasciarono lo scrittore in una profonda crisi, Proust iniziò a soggiornare all’Hôtel Ritz in Place Vendôme. Nel frattempo continua a dedicarsi alla scrittura, componendo frammenti letterari che, lentamente, convergeranno dapprima in un romanzo incompiuto, per poi approdare alla sua opera più importante, la “À la recherche du temps perdu” o “Recherche”.

 

L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.

 

 

 

L’opera è stata composta tra il 1909 e il 1922 durante un periodo di profonda instabilità fisica che lo costrinse a dedicarsi alla scrittura a letto nelle notti insonni, ed è suddivisa in sette volumi, pubblicati tra il 1913 e il 1927. Il primo di questi rappresenta quasi una sorta di romanzo nel romanzo, ma non ebbe grande successo, a differenza dei volumi successivi.

 

La realtà è il più abile dei nemici. Lancia i suoi attacchi contro quel punto del nostro cuore dove non ce li aspettavamo e dove non avevamo preparato difese.

 

Continuò a scrivere nonostante la salute peggiorasse sempre più, fino a quando Proust non morì nel 1922 a Parigi a seguito di una bronchite.

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