“…Che due esseri umani si riconoscano l’un l’altro non è soltanto splendido; ma è della più grande importanza che si incontrino nel momento giusto e che insieme celebrino feste profonde e silenziose in cui crescere uniti nel desiderio per essere uniti contro le tempeste.

Quanti esseri umani si sono sfiorati ignorandosi per non aver trovato il tempo di abituarsi l’uno all’altro;

prima che due siano infelici assieme, devono insieme essere stati beati e avere un comune santo ricordo, che custodisca un uguale sorriso sulle loro labbra e un’uguale nostalgia nelle loro anime.

Diventano allora come fanciulli che abbiano goduto insieme una festa di Natale; quando trovano alcuni minuti di respiro nei lunghi, pallidi giorni, si siedono assieme e si raccontano con guance infuocate della notte splendente di luci e odora di abete…

Esseri come questi passano attraverso tutte le tempeste. Lo sento!

Rainer.”

(Rilke a Lou – Lettere – Wolfratshausen, presso Monaco 5 Settembre 1897 – Domenica)

“Se un giorno, fra molto tempo, tu dovessi stare male, troverai da noi un rifugio per la tua ora peggiore.”

(Rilke a Lou Andreas Salomè – Parole tracciate in fretta sul retro di un grande foglio, il conto della latteria, di Rilke.)

 

“[…] Io, da parte mia, ora sono certa di ciò che tu sei: e quanto di più personale vi è nel libro per me è questo: io ritengo che noi siamo uniti nei gravi segreti della vita e della morte, siamo uno in ciò che di eterno unisce gli uomini. D’ora in poi puoi contare su di me. Lou”

(Lou a Rilke – presso Berlino, 8 Agosto 1903)

 

“Ti ricordi ancora di Roma, cara Lou? Com’è nella tua memoria?

Nella mia rimarranno un giorno solo le sue acque, queste limpide, stupende, mobili acque che vivono nelle sue piazze; e le sue scale, che sembrano modellate su acque cadenti, tanto stranamente un gradino scivola dall’altro come onda da onda; la festosità dei suoi giardini e la magnificenza delle grandi terrazze; e le sue notti, così lunghe, silenziose e colme di stelle.”

(Rilke a Lou – 3 novembre 1903)

 

 

“Lei ama le rose? Per me è come se sulla terra fiorissero tutte per Lei e grazie a Lei – ed è semplicemente una Sua benevola concessione se la primavera può conservarle e fingerle sue.”

(R.M.Rilke in una lettera alla L.A.Salomè, Monaco, 3 giugno 1897)

 

 

“Aprile, Rainer, il nostro mese…Il mese precedente quello che ci unì. Quanto debbo pensare a te, e questo non succede per caso…

Se per anni fui tua moglie, ciò avvenne perché per la prima volta tu fosti la mia prima realtà, corpo e anima uniti in modo indissolubile, dato di fatto incontrovertibile della vita. Davanti a te avrei potuto professare parola per parola quello che tu professasti come tuo credo: ‘Soltanto tu sei reale’.

Per questo fummo sposi prima ancora di diventare amici, e amici diventammo non per elezione, ma per nozze celebrate clandestinamente.

In noi non erano due metà che si cercavano: un’integrità si riconobbe meravigliata nel fissare un’integrità inafferrabile.

Fummo così fratello e sorella – come all’alba della storia, prima che le nozze tra fratelli diventassero un sacrilegio…”

(Lou A. Salomè, in una lettera a Rilke)

 

“Questa fu una delle ore rare. Sono come un’isola fittamente fiorita tutt’intorno. Le onde respirano lievi lievi dietro le mura della primavera e nessuna navicella sopraggiunge dal passato e nessuna vuole avanzare verso il futuro. Che poi vi sia un ritorno al quotidiano non può arrecare alcun danno a queste ore insulari. – che rimangono distinte da tutte le altre, quasi vissute in una seconda, superiore esistenza.”

(Rilke – lettera a Lou Andreas Salomè – Monaco, 8 giugno 1897)

 

 

“Questa gioia che aleggia sopra le tue lettere non è ancora scesa fino a te: ma è tua, e alla sua ombra ti riposerai di tutto ciò che fa male.”

(Lou a Rilke – presso Berlino, 7 Agosto 1903)

 

 

“Un giorno fra tanti anni tu capirai che cosa sei veramente per me. Ciò che una sorgente alpina è per l’assetato.”

(Rilke a Lou – Ibidem)

 

 

“Tu sei il mio giorno di festa. E quando in sogno vengo da te, porto sempre fiori tra i capelli. Vorrei metterti dei fiori tra i capelli. Quali? Nessuno è abbastanza semplice e commovente. Da quale maggio li prenderò?”

(Rilke a Lou – Ibidem)

 

 

“…quanto nelle tue poesie esprime felicità. Ed esse sono certamente anche attorno a te, ti sono dappresso, così vicine. Quanto sei fortunato, Rainer, possedendole! E sai, senza dubbio questo è anche il motivo per  cui la totale sincerità umana nel momento della creazione artistica è ancora più importante che nei rapporti con gli altri: senza di essa si perderebbe questa possibilità di rifugiarsi in se stessi. L’unico rifugio non ingannevole.”

(Lou a Rilke – Gottingen, 17 Giugno 1909)

 

 

“Di tutti i miei pensieri, infatti, quello per te è l’unico in cui trovo riposo, talvolta mi distendo completamente in esso e in quello dormo e da quello mi alzo… Cammini nel vento che trasforma il mondo.”

(Rilke a Lou – presso Roma, 3 Novembre 1903)

 

 

“…il rivedere te è l’unico ponte verso tutto ciò che sarà, tu lo sai, Lou.”

(Rilke a Lou – presso Brema, 7 Gennaio 1905)

“Tu mi hai regalato un frammento di vita e io ne avevo bisogno ancora più ardentemente di quanto tu non sappia.

Lou.”

(Lou a Rilke – Tutzing, 6 Giugno 1919)

 

“Addio cara lou, Dio lo sa, la tua figura è stata davvero la porta attraverso cui sono giunto per la prima volta all’aperto.”

(Rilke a Lou – Castello di Duino presso Nabresina, Costa austriaca, 28 Dicembre 1911)

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