Per tutti gli amanti del genere horror… questo racconto lungo o romanzo breve, in qualunque modo lo vogliate descrivere, vi assorbirà letteralmente tra le sue pagine.

E’ un racconto lucido, razionale, scientifico. Ed è proprio questo ciò che rende l’atmosfera ancora più inquietante.

Il protagonista è una sorta di alter ego dello scrittore, uomo di scienza e certamente non di fede, aggrappato alla realtà percepibile dalla natura umana, costretto ad imbattersi in qualcosa che andrà a minare tutte le sue convinzioni.

Il terrore viene spiegato razionalmente: non si tratta di fantasie collettive quali licantropi o fantasmi o streghe. Qui si parla, utilizzando termini scientifici, di fenomeni completamente spiegabili, forse difficili da concepire da una mente umana non abituata al soprannaturale, ma certamente credibili dal punto di vista logico grazie a lucidissime descrizioni e spiegazioni.

Non eravamo completamente sicuri di poter negare la possibilità che esistessero delle variazioni sconosciute e inconsuete dell’energia vitale e della materia, variazioni che si riscontravano molto di rado nello spazio tridimensionale, ma che sono sufficientemente vicine ai nostri confini per potersi manifestare occasionalmente con dei fenomeni che noi, per mancanza di conoscenza, non potremmo comprendere.

La conclusione a cui si giunge al termine del racconto è che il soprannaturale esiste, e la cosa più spaventosa e inquietante è che non si tratta di qualcosa di fantastico creato dalle chiacchiere di comare di un piccolo paese in cui succedono strani eventi da più di due secoli.

“Si poteva facilmente immaginare quel nucleo alieno di sostanza o energia, privo o meno di forma, tenuto in vita da impercettibili e incorporee sottrazioni dell’energia vitale e ai fluidi degli esseri viventi […] Poteva essere pericolosamente ostile, o soltanto guidato da motivi di autoconservazione. In tutti i casi, un mostro simile,non poteva che essere un intruso o un’anomalia, e la sua estirpazione doveva diventare il compito prioritario di ogni uomo che amasse la vita, la salute e la sanità mentale.”

Non è una semplice caccia alle streghe o ai fantasmi, non si possono trafiggere cuori con paletti di legno per eliminare il pericolo. Ciò che si deve affrontare va ben oltre il tangibile, si annida nei muri e nei pavimenti di una casa spettrale, striscia nella terra ed emerge dalle radici degli alberi che non danno più frutti da ormai troppi anni.

E’ un incubo che ti fa svegliare terrorizzato, con un urlo agghiacciante, per poi scoprire che nella realtà ciò che devi fronteggiare è molto peggio.

Desidereresti tornare nel tuo incubo sicuro piuttosto che guardare in faccia quello che ti aspetta sotto la terra umida e malsana.

Per sopravvivere si nutre degli animi umani, non lascia possibilità di fuga, ti cattura tra i suoi artigli del male e fa un banchetto col tuo essere.

L’essenza del male, narrata senza tanti giri di parole, ha una strana consistenza viscida o gassosa, a seconda che si voglia mostrare in un modo o nell’altro al malcapitato con cui ha deciso di saziarsi.

Ha dentro di sé i volti di tutte le sue vittime, che cercano di emergere un’ultima volta per dire addio al mondo.

Volti straziati e spaventosi, angoscia e dolore imprigionati in un attimo di tempo, espressi per l’eternità.

Lovecraft, uomo di grande cultura ed estrema erudizione (“Continuò ad imparare e a migliorarsi per tutta la vita: e questo, mi sembra, è il miglior uso cui si possa mettere la mente umana”, come ci dice L. Sprague de Camp), ha voluto lasciarci un racconto particolare, insolito, senza dubbio diverso dal suo genere.

Se non altro per la lente lucida e razionale e per il metodo scientifico con cui analizza gli eventi, rendendoli ancora più realistici e spaventosi.

Sicuramente, leggendo queste pagine, non potrete più staccarvi, fino a quando la verità non verrà svelata.

Lascio la parola agli amanti del genere: cosa ne pensate di questo racconto? Fatemelo sapere nei commenti!

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