Cesare Pavese è stato uno scrittore, poeta e critico letterario italiano.

Cesare Pavese nasce nel 1908 a Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo, da una famiglia agiata; la sua infanzia però non fu molto facile a causa della morte dei due fratelli, della salute instabile della madre, costretta ad affidarlo alle cure di una balia, e della morte del padre avvenuta quando lui aveva solo cinque anni.

 

Finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo.

 

Frequenta la scuola elementare tra il paese natio e Torino; si iscrive poi al Liceo Classico e inizia così ad amare il mondo dei libri e a comporre i primi versi. Il suicidio di un suo compagno di classe segnò la sua vita. Tenta di pubblicare le proprie poesia sulla rivista “Ricerca di poesia”, senza successo; nel frattempo prosegue gli studi presso la Facoltà di Lettere.

 

In sostanza chiedevo un letargo, un anestetico, una certezza di essere ben nascosto. Non chiedevo la pace del mondo, chiedevo la mia.

 

Nasce in questo periodo la passione per la letteratura inglese, di cui legge Hemingway, Lee Masters, Cummings… Per la rivista “La Cultura” scrive il suo primo saggio sull’autore Babbitt e prende così avvio la serie “Americana”, oltre ad occuparsi di alcune traduzioni dietro compenso. Contemporaneamente si dedica all’attività di insegnante, lavorando alle scuole serali.

Nel 1934 intraprende anche la collaborazione con Einaudi, dirigendo la rivista “La Cultura”; l’anno successivo, accusato di antifascismo, venne arrestato. Nel frattempo viene pubblicata la raccolta di poesie “Lavorare stanca”, grazie al commento positivo di Vittorini, che però non ottiene un grande riscontro da parte del pubblico.

Una volta scarcerato, si dedica a traduzioni, articoli e comincia a comporre i suoi racconti, pubblicati postumi nelle raccolte “Notte di festa” e “I racconti”. Dall’esperienza della prigionia nasce il romanzo “Il carcere”, che però non viene pubblicato subito; la sua prima opera di narrativa a vedere la luce è “Paesi tuoi” nel 1941.

 

L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante.

 

La guerra colpisce anche l’Italia e moltissimi suoi amici vengono uccisi; una volta ristabilitasi la pace, Pavese decide di iscriversi al Partito Comunista e inizia a lavorare per il giornale l’Unità. Uno dei suoi romanzi più famosi, “La casa in collina”, viene composto tra il 1947 e il 1948. Due anni dopo vince il Premio Strega grazie al libro “La bella estate”.

 

Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.

 

I successi letterari non riuscirono però a porre fine alla sua grave depressione: dopo aver tentato il suicidio più volte nel corso della sua vita, il 26 agosto del 1950 si uccise in una camera d’albergo a Torino.

 

Ho lavorato, ho dato poesia agli uomini, ho condiviso le pene di molti.

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