In occasione della festa della donna ecco un post interamente dedicato al rosa. E quando dico “rosa” non intendo parlare di fiocchi e fiori o quant’altro.

Di certo anche queste sono cose piacevoli, non lo nego, ma oggi vorrei sottolineare qualche aspetto che troppo spesso viene tralasciato e messo da parte (il più delle volte credo deliberatamente e consapevolmente), facendoci dimenticare delle cose che più contano.

Perché poche volte le donne vengono ricordate per ciò che sono: non solo, per natura, destinate a generare e portare avanti la stirpe umana (e già dici poco!), ma degli individui in grado di affrontare gli eventi della propria vita con una forza incredibile e inimmaginabile.

Per onorare e celebrare questa festa escono proprio in questo periodo due prodotti degni del nostro interesse: da una parte, nelle sale cinematografiche troviamo il film Suffragette di Sarah Gavron, che racconta la lotta per il diritto al voto delle donne in Gran Bretagna nei primi anni del secolo scorso, precisamente dal 1903 al 1913, ripercorrendo la storia e le battaglie delle militanti del movimento omonimo che riuscirono a conquistare i primi passi verso la parità di genere.

A colpire è il senso etico che viene rovesciato pur di cambiare in meglio la legge e le politiche con cui si trovano a fare i conti: è giusto lottare fino a questo punto, arrivando a compiere atti illeciti e immorali, pur di ottenere ciò che si desidera così ardentemente, in vista del bene comune di tutte le donne del presente e, soprattutto, del futuro?

Le violenze e l’ignoranza da affrontare, per queste donne, furono immancabilmente numerose, e sul grande schermo le attrici Carey Mulligan, Helena Bonham Carter e Meryl Streep, quest’ultima interprete della leader del Women Social Political Union, Emmeline Punkhurst, danno una grande prova delle loro capacità, dando vita ad un pezzo così importante e tormentato della storia delle donne.

“Mai arrendersi, mai smettere di lottare” dice Emmeline Pankhurst proprio quando la speranza sembra scomparire dal nostro orizzonte, vacillando sotto pesi insostenibili.

“Non farti dare limiti artificiali che non siano veramente i tuoi e soprattutto non darteli tu stesso, ma se hai dei sogni e delle ambizioni prova a trovare una strada.” (Samantha Cristoforetti)

Il secondo prodotto artistico da tenere in considerazione è la collana, inaugurata il primo marzo a Roma, dedicata interamente alle donne che hanno fatto la storia, prodotta dalla Pacini Fazzi Editore di Lucca, fondata da Maria Pacini Fazzi nel 1966, che decide di festeggiare con questo importante omaggio al mondo femminile i suoi 50 anni di vita.
I primi tre libri sono dedicati alla patriota Cristina Trivulzio, alla scrittrice vincitrice del premio Nobel Grazia Deledda e alla Presidente della Camera dei Deputati Nilde Iotti, raffigurate nelle loro vite da Nadia Verdile, Neria de Giovanni, Luisa Cavaliere.

E’ proprio la giornalista Nadia Verdile a gestire e dirigere la collana, con l’intento che lei stessa ci spiega: «Il progetto ha l’obiettivo di portare la storia delle donne fuori dagli ambienti di settore e raggiungere quelle fasce di lettrici e lettori che spesso restano esclusi dai circuiti anche per i costi dei libri. Piccolo formato, piccolo prezzo, grande rigore scientifico. Quelle che racconteremo saranno storie di donne che hanno lasciato impronte su sentieri di vita dove la consuetudine e il pregiudizio hanno cancellato, come onde, la loro presenza».

Divulgare la conoscenza coinvolgendo il maggior numero di lettori possibile, cercando di dissipare l’ignoranza che troppo spesso ancora aleggia attorno a queste donne: ecco le fondamenta su cui nasce questo interessantissimo progetto editoriale degno di nota.
Tra le figure raccontate ritroviamo scienziate, artiste e scrittrici, politicanti e regine: vite ricche di conflitti e battaglie, risultati straordinari frutto dell’impegno, della costanza, dei sacrifici e delle lotte, appassionanti e coinvolgenti, a tratti drammatiche e commoventi, portate avanti da queste donne, che hanno realmente cambiato il nostro modo di vivere.

“Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza.” (Rita Levi Montalcini)

Un ultimo accenno vorrei dedicarlo al libro “Le donne che hanno cambiato il mondo” pubblicato nel 2014 da Horton Rosalind e Simmons Sally, che raccoglie molteplice biografie (per citarne alcune Giovanna d’Arco, Caterina la Grande, Jane Austen, Cleopatra, Maria Maddalena, la principessa Diana, Coco Chanel, Madre Teresa, Maria Montessori, Anna Frank, Margaret Thatcher, Marie Curie, Virginia Woolf…), raccontandone caratteri e personalità, contesti storici, imprese, dettagli inediti e curiosità.

“Preferisco il ridicolo di scrivere poesie al ridicolo di non scriverne.” (Wisława Szymborska)

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